CANACCI, Antonio
A Casalmaggiore il C. doveva avere una modesta bottega di tipografo nel 1580, quando vi arrivò per sue faccende A. Ingegneri. Fu qui che questi venne a conoscenza della sciagurata edizione del tassiano Goffredo pubblicata in Venezia dal Cavalcabò, ad istanza di Orazio Malaspina, il 7 ag. 1580. Quell'edizione provocò un estremo rammarico nel Tasso e la più fiera indignazione nell'Ingegneri, che decise di far pubblicare a sua personale cura il poema secondo le ultime correzioni dell'autore.
Possedeva un manoscritto della Gerusalemme liberata che in sei notti aveva ricopiato in Ferrara, nell'inverno tra il 1579 e il 1580. Non potendo l'Ingegneri allontanarsi da Casalmaggiore e volendo personalmente sorvegliare la stampa del poema, fu costretto a valersi del C., unico tipografo che esercitasse l'arte in quella cittadina. Intanto, a mezzo dei buoni offici della gentildonna Isabella Lupi di Soragna - che fece intervenire il duca di Parma -, ottenne da Alfonso II d'Este il consenso a che il poema gli fosse dedicato. Isabella Lupi riteneva il C. inadatto al compito affidatogli e insisteva che il poema fosse invece fatto stampare da un tipografo di fama affermata di Parma, Erasmo Viotti. Ma il disegno non era più facile ad attuarsi perché l'Ingegneri aveva già affidato al C. la prima parte del poema, che era ormai in composizione. Si venne tuttavia a un compromesso: il Viotti avrebbe stampato a Parma la Gerusalemme liberata in forma di in-12º ed in 1300esemplari, mentre una società occasionale Canacci-Viotti avrebbe pubblicato in Casalmaggiore il poema in forma di in-4º (si ignora quale ne fosse la tiratura).
Le due edizioni uscirono con la stessa data: 1º febbr. 1581, ma l'edizione di Parma fu messa in distribuzione alcuni giorni prima di quella di Casalmaggiore. Questa ebbe come titolo: Gerusalemme liberata del Sig. Torquato Tasso. Al Serenissimo Sig. Don Alfonso II Duca di Ferrara... In Casalmaggiore MDLXXXI. Appresso Antonio Canacci & Erasmo Viotti. È un in-4º di 12 cc. n.n. (prefazione di Angelo Ingegneri) + pp. 254 in carattere corsivo chiaro ed elegante, inquadrate con filetti; iniziali ornate intagliate in legno; Argomenti a ciascun canto (composti da Orazio Ariosto) incorniciati da fregi fusi. In fine vi è la nota di stampa: In Casalmaggiore. Nella stamperia di Antonio Canacci;il tipografo rivendicava così a sé il merito della stampa, il Viotti essendone stato solo il coeditore. La marca tipografica rappresenta un liocorno che combatte serpi e il motto "Virtus securitatem parit".
Subito dopo aver licenziato la stampa - con soddisfazione anche della diffidente Isabella Lupi di Soragna - il C. pubblicò un opuscolo contenente i tre Dialoghi amorosi di T. Tasso. Nuovamente posto (sic) in luce. In Casalmaggiore nella Stamperia di Antonio Canacci. 1581. È un in-4º di 8 cc. n.n. con le pagine inquadrate da filetti; marca tipografica: una incudine spezzata da un colpo di falce con il motto "Non quam diu sed quam bene". Questo opuscolo costituisce la maggiore rarità di tutta la bibliografia tassiana: se ne conosce un solo esemplare conservato nell'Archivio civico di Parma.
Le altre non numerose edizioni del C. non hanno pregi tali da consentirne particolare menzione. Nel 1590 la tipografia aveva già cessato le pubblicazioni.
Fonti e Bibl.: Opere minori di Torquato Tasso, a cura di A. Solerti, III, Bologna 1895, p. CXLII; Gerusalemme Liberata di T. Tasso, a cura di A. Solerti, I, Firenze 1896, pp. 131 ss.; A. Solerti, Vita di Torquato Tasso, I, Firenze 1892, p. 330; C. Zorzanello, La stampa nella provincia di Parma e Piacenza, in Tesori delle biblioteche italiane, Milano 1932, p. 530; G. Fumagalli, Lexicon typographicum Italiae, Florence 1905, p. 69; F. Ascarelli, La tipografia cinquecentina italiana, Firenze 1953, p. 86.