BRAGADIN, Antonio
Figlio di Nicolò, dei Bragadin di San Geminiano, fu, come già lo zio Francesco e altri membri della famiglia, uomo di mare. Nacque agli inizi del sec. XVI e, dedicatosi all'attività marinara, divenne patron di fusta e, a partire dal 1545, sopracomito di galea. Non gli furono estranee però anche altre esperienze: nel 1554-55 infatti fu provveditore a Legnago e tre anni dopo capitano della guardia a Cipro. Mentre ricopriva quest'ultima carica, gli avvenne di catturare una galea fiorentina, la quale, dopo aver depredato l'isola di Corfù, aveva a sua volta catturato una galea veneziana (1559).
Divenne senatore nel 1562, ma riprese subito il comando di una galea a causa del deteriorarsi dei rapporti con i Turchi. La sua opera si esplicò tuttavia con maggior successo nella lotta contro i corsari che nel 1564 si erano spinti sino a Chioggia. Nel 1565 fu inviato nuovamente a Cipro come provveditore generale. Durante tale soggiorno cercò di porre rimedio alla carestia che da qualche anno affliggeva la zona, carestia dovuta non solo alla scarsità dei raccolti, ma anche all'aumento della popolazione. Egli procurò di ricostituire le scorte, la cui mancanza rendeva drammatica la situazione, mettendo in pericolo lo stesso approvvigionamento della flotta. Doveva però essere il suo ultimo incarico: morì infatti nell'isola il 6 luglio del 1566.
Fonti e Bibl.: Venezia, Civico Museo Correr, Cod. Cicogna 3781 G. Priuli, Pretiosi frutti del Maggior Consiglio, I, p. 97; Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, Cod. Ital., cl. VII, 15 (= 8304): G. A. Capellari Vivaro, Il Campidoglio Veneto, I, c. 194; Archivio di Stato di Venezia, M. Barbaro, Arbori de' patritii veneti, II, p. 137; Ibid., Lettere dei rettori ed altre cariche ai Capi del Consiglio dei Dieci, b. 220 (n. 70, 71), b. 290 (nn. 186-188, 206).