BOSELLI, Antonio
Figlio di Pietro, pittore, originario di San Giovanni Bianco in Valle Brembana, operò prevalentemente a Bergamo come pittore e scultore in legno. Anche un suo fratello, Lorenzo, è registrato nel 1502 come pittore (Ludwig). La prima notizia che si ha di lui è la firma con la data settembre 1495 apposta a un affresco con La Vergine con s. Pietro e la Maddalena, nel coro della chiesa di Ponteranica (Crowe-Cavalcaselle), già riportato su tela e ora irreperibile. Nel novembre 1500 venne chiamato a restaurare gli affreschi trecenteschi di Pacino de Nova in S. Maria Maggiore a Bergamo. Nel dicembre 1503 si impegnò a dipingere per la chiesa di S. Maria della Consolazione a Bergamo un polittico con la Vergine, il Battesimo di Cristo, l'Eterno e vari santi;nello stesso anno dipinse a fresco sulla facciata di una casa di Zogno, e l'anno seguente sulla volta del presbiterio della chiesa del Bretto presso Camerata. Nel 1507, insieme con altri, stimava le pitture di Iacopino de Scipioni per la chiesa di S. Maria delle Grazie a Bergamo (Tassi, pp. 48 s.) e l'anno dopo comprava un terreno nel territorio di Seriate. Per la chiesa di S. Cristoforo dello stesso paese firmò e datò 23 febbr. 1509 un polittico con i SS. Pietro,Luca e Paolo (Tassi, pp. 49 s.). Documenti d'archivio riportati dal Ludwig e dal Tassi lo dicono presente a Bergamo dal 1510 al 1516: nel 1514 i documenti lo dicono abitante nella vicinia di S. Matteo. Nello stesso anno gli fu pagata (Tassi, p. 51; Pinetti, 1931, p. 86) la tavola identificata dal Marenzi con la Gloria d'Ognissanti nella chiesa di S. Maria Maggiore in Bergamo. Sempre nel 1514, dopo l'entrata degli Spagnoli in Bergamo, dipinse gli stemmi imperiali in Cittadella e nella sala delle Provvisioni; nel 1519 poi, tornati i Veneti, colorì gli stemmi dei nuovi rettori e apprestò insegne per il podestà. Nel 1515 datò e firmò un S. Rocco scolpito in legno in una nicchia di un polittico con la Vergine e quattro santi nella chiesa degli agostiniani di Almenno San Salvatore (Tassi, p. 51). L'anno seguente era presente a Bergamo, e del 1517 è una pala con S. Lorenzo,s. Giovanni Battista e s. Barnaba, già nella chiesa di S. Lorenzino, poi in S. Pietro di Colle Aperto, e infine ora nella Accademia Carrara di Bergamo. Nel 1521 venne consultato per un'ancona in rame da farsi per S. Maria Maggiore, e nel 1524 stimò con il Lotto la pala del Previtali in duomo (Pinetti, 1908); del Lotto doveva godere l'amicizia se questi nel 1526 lo indicava tra i possibili modificatori di un disegno per una tarsia di S. Maria Maggiore. Nel 1527 il B. era vivo e presente in Bergamo (Tassi, p. 52).
Distrutte o irreperibili le altre opere che la bibliografia gli riferisce, rimangono lavori sicuri le pale della Accademia Carrara e di S. Maria Maggiore; quest'ultima era forse parte di un organismo più vasto (Panazza). In queste due opere l'artista mostra di ripetere, con un colore abbastanza sordo e con impianto un po' meccanico, le forme venete a cavallo dei due secoli. I tipi stereotipi hanno modi di lontana eco carpaccesca. Un'evoluzione dello stile verso una pittura più sensibile coloristicamente e più franca nell'impianto dovrebbe segnare, se sua, la pala con La Vergine col Bimbo in trono,e i ss. Pietro,Paolo,Bernardino e Antonio, nella basilica del Santo a Padova, che mostra influssi palmeschi e, più, lotteschi (Arslan). Al B. sono ancora riferiti, negli inventari dell'Accademia Carrara e dal Calvalcaselle, quattro dipinti in ovato con Santi, e tale indicazione è confermata pienamente dal confronto stilistico. Infine ricorderemo che il Lanzi (p. 104) identificava nel B. bergamasco l'Antonio Boselli che collaborò dal 1534 al 1536 con Pomponio Amalteo nella loggia dei giudici e nell'organo della cattedrale di Ceneda.
Fonti e Bibl.: L. Lotto, Lettere inedite, a cura di L. Chiodi, Bergamo 1962, p. 37; F. M. Tassi, Vite dei pittori..., Bergamo 1793, pp. 48, 50-52;G. Ludwig, Archivalische Beiträge zur Geschichte der venezianischen Malerei, in Jahrbuch der Königl. Preuss. Kunstsammlungen, XXIV (1903), Beiheft, v. 62;Bergamo, Biblioteca Civica: C. Marenzi, Guida di Bergamo, ms. (1818), pp. 18 s., 113; L. Lanzi, Storia pittorica della Italia, Venezia 1838. III, pp. 69, 104; Cenni intorno agli intagliatori e intarsiatori bergamaschi, II, in Bergamo o sia notizie patrie, LIX (1873), pp. 50-53;P. Locatelli, Illustri bergam., Bergamo 1867-79, I, pp. 28-30; III, pp. 20, 97-100;P. Molmenti, Ipittori bergamaschi a Venezia, in Emporium, giugno 1903, pp. 435 s.; A. Pinetti, Per la storia della pittura bergamasca del '500, in Boll. d. Bibl. civica di Bergamo, II (1908), pp. 234-36, 238; J. A. Crowe-G. B. Cavalcaselle, A history of painting in North Italy, London 1912, III, pp. 436 s.; Inventario degli oggetti d'arte d'Italia, A. Pinetti, Provincia di Bergamo, Roma 1931, pp. 61, 85 s., 332; Ibid., E.Arslan, Provincia di Padova, Roma 1936, p.10; B. Belotti, Storia di Bergamo..., III, Bergamo 1959, pp. 487, 492, 508, 513, 544, 558 n. 36;G. Panazza, in Storia di Brescia, II, Brescia 1963, p. 975nota; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IV, p. 394.