Scultore (Pove 1780 - Venezia 1845). Seguace del Canova, ne eseguì il ritratto per la tomba ai Frari; scolpì il monumento a J. J. Winckelmann in S. Giusto a Trieste (1830), quello a D. Rossetti pure a Trieste, e un Apollo per la villa Folco a Vicenza. Il figlio Eugenio (Venezia 1807 - ivi 1875), in collaborazione col fratello Francesco (Venezia 1803 - ivi 1870) lavorò a 40 busti colossali per il parco del castello del conte Sabbatini a Udine (dispersi). Più tardi si dedicò prevalentemente alla pittura, dipingendo soprattutto quadri di genere e scene chioggiotte.