BIONI, Antonio
Nato a Venezia nel 1698, "figlio di un sartore a S. Giovanni di Rialto" (Giazotto), ancora fanciullo iniziò lo studio della musica con G. Porta. Dedicatosi alla composizione in giovanissima età, si fece presto conoscere come valente e sensibile operista: la sua prima opera, identificabile quasi sicuramente con La Climene, apparve nel carnevale 1721 al Teatro Boegen di Chioggia o, secondo il Riemann, a Napoli. Il successo riscosso valse a procurargli un invito a Ferrara, ove nella primavera 1722 vennero eseguite al Teatro Bonacossi altre opere sue (Caio Mario e Mitridate, su libretto di A. Zeno), che accrebbero la stima di cui già godeva.
Noto anche fuori d'Italia, l'anno segente il B. si recò a Breslavia, per l'allestimento del suo Filindo allo Stadttheater, e nel 1724 a Baden-Baden, per eseguire una nuova opera al Teatro di corte, l'Orlando furioso. Nello stesso anno fu probabilmente l'organizzatore d'una compagnia d'opera di cantanti italiani, che, sotto la sua direzione, rappresentò alcune opere a Praga (fra le quali anche la sua Armida abbandonata, su testo di F. Silvani) nel Teatro Novissimo del conte A. Spork, esibendosi poi sulle scene di Karlsbad e probabilmente di altri centri della Boemia. Nel 1725 fu di nuovo a Venezia: un anonimo resocontista dell'epoca (citato dal Giazotto) dà notizia, infatti, dell'incontro qui avvenuto del B., "caro ai Principi di Germania", con il generale conte J. M. von Schulemberg. Nel medesimo anno il B. si stabilì con la sua compagnia a Breslavia; qui, istituita l'opera italiana allo Stadttheater, ne fu nominato direttore e primo maestro al cembalo nel 1726, avendo come collaboratore D. G. Treu e in seguito J. G. Hoffmann; nel 1730 assunse l'impresa del teatro e divenne anche responsabile della gestione. Durante il suo lungo soggiorno a Breslavia, il B. compose circa venti opere.
I consensi riportati, soprattutto dall'Endimione (libretto del Metastasio, 7 genn. 1727), che venne più volte replicata, accrebbero la sua fama, tanto che nel 1731 fu invitato a Magonza dall'elettore e gli fu conferita la nomina di compositore di corte. Ritornato poi a Breslavia, vi rimase fino allo scioglimento della compagnia italiana avvenuto nel 1733. S'ignora se dopo tale data sia rimasto in Germania o abbia fatto ritorno in Italia con la sua compagnia. Non è sicuro che fosse a Vienna nel 1734 per la ripresa, al Teatro di Porta Carinzia, dell'Armida abbandonata, ma quasi certamente vi si trovò per la rappresentazione della sua opera Girita (Gerber). L'ultima notizia della sua attività risale al 1739, quando venne eseguita alla corte viennese La pace tra la virtù e la bellezza, serenata a cinque voci con strumenti su testo del Metastasio, dedicata all'imperatrice Maria Teresa. Può supporsi che forse in questa occasione "fu in Vienna fatto cancelliere dell'Ordine Costantiniano dal Principe Cantacuceno [Cantacuzeno]", come scrive l'anonimo cronista sopra citato.
Del B. rimangono sconosciuti il luogo e l'anno della morte.
Particolarmente versato per il teatro d'opera cui si dedicò rivelando capacità organizzative non comuni, il B. non trascurò, tuttavia, la musica religiosa (si ricorda una Messa a quattro voci con strumenti) e quella strumentale, quest'ultima andata perduta insieme con tutte le sue opere, ad eccezione dell'Issipile, la cui partitura è conservata alla Biblioteca della Gesellschaft der Musikfreunde di Vienna. La serie delle opere composte per lo Stadttheater di Breslavia è, però, conosciuta; oltre a quelle citate si rammentano: Ariodante (libretto di A. Salvi, autunno 1727),Attalo (libr. di G. Braccioli, autunno 1727),Lucio Vero (libr. di A. Zeno, 1728),Arsinoe (libr. di G. Braccioli, 1728),Artabano,re dei Parti (libr. di A. Marchi, primavera 1728),Nissa ed Elpino (libr. di anonimo, estate 1728),Merope (un "pasticcio" con musiche di D. Alberti, A. Caldara, D. G. Treu, F. Finazzi, A. Lotti, G. Menaghetti, G. Porta, L. Vinci e A. Vivaldi, per cui il B. compose i recitativi e alcune arie, 1728),Engelberta (libr. di A. Zeno, autunno 1728),Andromaca (libr. dello stesso, 1729),Ercole su 'l Termodonte (libr. di G. F. Bussani, 1730),La fede tradita e vendicata (libr. di F. Silvani, primavera 1731),Siroe re di Persia (libr. di P. Metastasio, autunno 1731; da quest'opera fu tratta probabilmente la musica per il "pasticcio" Siroe, sempre su libretto del Metastasio, rappresentato a Brunswick nel 1767 con musiche di L. Vinci, G. F. Haendel, G. Ch. Wagenseil, J. A. Hasse e A. Vivaldi, anch'esse prese dalle rispettive opere omonime),Silvia (libr. di E. Bissari, 1731),Lucio Papirio dittatore (libr. di A. Salvi, carnevale 1731-32),La verità sconosciuta (libr. d'ignoto, autunno 1732),Alessandro Severo (libr. di A. Zeno, 1733),Alessandro nelle Indie (libr. di P. Metastasio, estate 1733) e L'odio placato (libr. di F. Silvani, autunno 1733).
Bibl.: J. Mattheson,Grundlage einer Ehrenpforte..., Hamburg 1740, p. 374; R. Giazotto, Vivaldi, Milano 1965, p. 228; G. Schilling,Encyclopädie der gesammten musikalischen Wissenschaften,oder Universal-Lexicon der Tonkunst, I, Stuttgart 1840, p. 637; C. Schmidl,Diz. univ. dei Musicisti, I, p. 187; Suppl., p. 101; G. Grove's Dict. of Music and Musicians, I, London 1954, p. 713; R. Eitner,Quellen-Lexikon der Musiker, II, Graz 1959, p. 40; E. L. Gerber,Neues historisch-biographisches Lexikon der Tonkünstler (1812-14),a cura di O. Wessely, I, Graz 1966, coll. 406-408; H. Riemann,Opern-Handbuch.... Leipzig 1887, p. 77; U. Manferrari,Diz. univ. delle opere melodrammatiche, I, Firenze 1954, pp. 128 s.; Encicl. dello Spettacolo, II, coll. 526 s.; Encicl. della Musica Ricordi, I, Milano 1963, p. 264.