BERTOLETTI, Antonio
Nato a Milano il 28 ag. 1775, si arruolò giovanissimo nella Legione lombarda. Combatté a fianco dei Francesi durante la prima campagna d'Italia, percorrendo i vari gradi dell'ufficialità subalterna. Nel 1798-99 fu negli Stati romani con la 2a legione cisalpina; aiutante del gen. P. Teulié, combatté, distinguendosi, contro i Napoletani e gli insorgenti. Fu a Roma sino alla capitolazione della Repubblica romana (Journal historique de la division militaire… par Songeon, in J. Cochon, Le général Songeon, Chambéry 1915, pp. 151, 160).
Dopo il colpo di stato del 18 brumaio, quando Bonaparte fece concentrare a Digione e a Bourg-en-Bresse ciò che rimaneva delle truppe italiane per riorganizzarle in una divisione comandata dal generale G. Lechi, il B. vi ebbe il grado di capitano di fanteria. Alla ripresa delle ostilità contro l'Austria, nel gennaio del 1801, la divisione italiana cui egli apparteneva, dopo aspri combattimenti, occupò Trento. Per i meriti conseguiti, il B. venne promosso capobattaglione. Due anni dopo, col grado di colonnello, ebbe il comando del 2° reggimento di fanteria leggera. Con questo corpo, unito ad altri reparti comandati dal generale di divisione D. Pino, fece parte del contingente mandato dalla Repubblica italiana al campo di Boulogne, dove varie truppe si esercitavano per la progettata invasione dell'Inghilterra.
Decorato della legion d'onore il 28 genn. 1805, il B. fece atto di adesione al Regno d'Italia (19 marzo 1805), quando era ancora al campo di Boulogne. Tornato in patria, dopo che la divisione Pino lasciò le coste dell'oceano (1807) per partecipare alla seconda fase dei combattimenti contro la Quarta coalizione, ebbe il comando di un reggimento della guardia reale. Partecìpò alla campagna del 1809 a fianco delle truppe comandate da E. de Beauharnais. Promosso generale di brigata, fu fatto barone dell'Impero (1809).
Dopo il trattato di Schönbrunn, riunito il Trentino al Regno d'Italia, il B. partecipò, al comando di una brigata della divisione Severoli, alla spedizione contro i patrioti tirolesi, decisi a non accettare le clausole del trattato, e, insieme con le forze comandate dal gen. L. Baraguay d'Hilliers, combatté la dura e sanguinosa guerriglia nel corso della quale cadde prigioniero A. Hofer.
Durante la prima metà del 1811 il viceré Eugenio, sollecitato dall'imperatore, dovette ampliare gli organici dell'esercito del Regno d'Italia, costituendo una terza divisione, da inviare in Spagna. Comandata dal Severoli, constava di circa 9.000 uomini e 1.000 cavalli ripartiti su due brigate agli ordini del Mazzucchelli e del Bertoletti. Varcati i Pirenei il 3 sett. 1811, toccò alla brigata Bertoletti la missione di retroguardia per mantenere libero il passaggio di Roncisvalle. Duramente provata in Navarra, la brigata si ricongiungeva col grosso, agli ordini del gen. L. G. Suchet. Nel giugno del 1813 il B. doveva particolarmente distinguersi alla testa di 700 italiani e quasi altrettanti francesi difendendo la piazzaforte di Tarragona, attaccata da un corpo di 10.000 anglosiciliani comandati da sir John Murray, convogliati e protetti dalla flotta dell'ammiraglio B. Carew Hallowell. L'accanita ed eroica resistenza consentì ai Francesi di far affluire rinforzi e costrinse gli avversari a precipitoso reimbarco.
Richiamato in patria con tutta la divisione Severoli per fronteggiare i gravi avvenimenti determinatisi in Italia a seguito della defezione del Murat (gennaio 1814), il B. contribuì alla riorganizzazione dell'esercito su 20.000 uomini, 4.100 cavalli e 50 pezzi d'artiglieria che il viceré Eugenio riuscì a levare, in circostanze difficilissime.
Dopo l'abdicazione di Napoleone (11 apr. 1814), mentre gli Austriaci invadevano il suo regno e le truppe di Murat e di lord Bentinck lo att accavano da sud, il viceré Eugenio concluse la convenzione di armistizio di Schiarino Trizzino (16 apr. 1814): è di questi giorni la missione a Parigi del gen. Fontanelli e del B. inviati presso gli Alleati a nome dell'esercito italiano per perorare la causa del viceré. I due generali dovevano incontrarsi prima a Monaco con un'altra delegazione del Senato milanese e quindi raggiungere Parigi. Sopraggiunti i tumulti di Milano del 20 aprile, essi proseguirono da soli per Parigi dove il Fontanelli perorò la causa del Beauharnais. Il 26 aprile il viceré Eugenio abbandonava l'Italia: è di quei giorni una sua lettera ai due delegati a Parigi nella quale chiedeva loro di desistere dalla missione. Un'ulteriore delegazione inviata dall'Assemblea dei collegi elettorali riunitisi a Milano il 22 aprile doveva portare loro l'ordine di lasciare la capitale francese.
Annesse le province lombarde all'impero d'Austria (12 giugno 1814), l'esercito fu sciolto per essere ridotto e incorporato in quello austriaco. A molti generali fu offerto di restare in servizio ed il B., allora generale maggiore, confermato nel grado, prese a servire la nuova bandiera. Alla fine della sua carriera,fu nominato comandante della Guarda nobile lombarda in Vienna. Morì in quest'ultima città il 6 marzo 1846.
Fonti e Bibl.: Breve biografia in Dizion. del Risorg. naz., II, p. 265. Parecchie notizie biografiche sul B. possono essere tratte da L. Lombroso, Vite dei primari generali ed Ufficiali italiani che si distinsero nelle guerre napoleoniche…, Milano 1843, pp. 70, 86, 87, 126, 131, 260, 261, 262, 409, 412, 415, 480, 488, 555, 621, e Id., Vite dei primarii marescialli, ammiragli e generali che si distinsero nelle guerre napoleoniche …, ibid. 1848, I, pp. 376, 379, 380 e 386. Documenti sulla sua attività militare tra il 1802 e il 1805 sono nei Carteggi di Francesco Melzi d'Eril duca di Lodi, a cura di C. Zaghi, II, Milano 1958, pp. 171, 414; III, ibid. 1959, p. 107; VII, ibid. 1964, pp. 291, 332, 334, 380; ibid., Il Regno d'Italia, ibid. 1965, pp. 583, 585 (ivi un giudizio piuttosto severo sul B. del Melzi in un dispaccio presumibilmente indirizzato, il 29 dic. 1803, a Napoleone). Per un inquadramento d'insieme, v. C. Tivaroni, L'Italia durante il dom. francese 1789-1815, Torino 1889, pp. 253, 266, 267, 269, 270, 277, 278, 293, 301, 318, 343, 347; F. Lemmi, Storia politica d'Italia. L'età napoleonica, Milano 1938, ad Indicem. Sull'episodio dell'assedio di Tarragona vedi, oltre a C. Vacani, Storia delle campagne e degli assedi degli Italiani nella Spagna dal 1808 al 1813, Milano 1845 (spec. III, pp. 626-643), i ricordi del superiore diretto ed estimatore del B., maresciallo L. G. Suchet, Mémoires sur les campagnes en Espagne…, Paris 1828, passim. Per la valutazione di parte inglese dello stesso episodio, cfr. W. F. P. Napier, History of the war in Peninsula and in the South of France…, London 1851.