BERNARDO, Antonio
Nato nella prima metà del secolo XV a Venezia da Andrea, venne eletto il 20 nov. 1463 podestà di Padova. Mancano notizie su di lui fino al 1462, anno in cui venne nominato professore straordinario di diritto civile presso l'università di Padova con lo stipendio annuo di 30 ducati d'argento. Contemporanea all'inizio della sua attività di docente sembra essere la sua entrata nella vita pubblica al servizio del Comune di Padova: un'iscrizione, riportata dal Salomoni, lo indica tra i giudici nominati da Padova per risolvere la lite insorta tra i Comuni di Vighizzolo e Gazzo da una parte e l'abate delle Carceri dall'altra sull'appartenenza delle terre di Magetto.
L'attività di professore e di magistrato svolta dal B. a Padova dovette farlo notare dal governo veneziano, che non solo gli conferì il titolo di cavaliere della Repubblica, ma cominciò anche ad utilizzarlo come suo rappresentante nelle città del retroterra. Nel 1486 venne infatti nominato pretore di Vicenza.
Questa nuova attività pubblica del B. appare caratterizzata da un indirizzo politico nettamente ostile alla comunità ebraica residente a Vicenza. Sembra, infatti, che a lui debba essere attribuita l'espulsione degli israeliti dalla città, avvenuta proprio in quell'anno (sulla questione si veda A. Milano, Storia degli ebrei in Italia, Torino 1963, p. 209), dato che nell'iscrizione laudativa dedicatagli dalla città leggiamo: "Antonio Bernardo iuriconsulto Praetori et patri optimo ob rempublicam domi forisque faeliciter administratam, urbe pontibus carcere foro templis exornata, Iudeis ac noxiis eiectis moribus restituta, Monte Pietatis fundato, grata Vicentia posuit" (Barbarano, Degli Agostini, Foscarini).
Lasciata Vicenza, il B. venne nominato, in un anno non precisato, capitano di Bergamo. Nel 1497 lo troviamo a Venezia, dove nel settembre prende parte ai funerali dell'ambasciatore milanese presso la Serenissima. Da questo momento ha inizio l'ultima fase dell'attività pubblica del B., che viene ora chiamato a far parte di magistrature centrali veneziane. Nel 1499 e 1500 egli è membro del Consiglio dei Dieci dei quale viene eletto capo per vari mesi.
Anche in questa nuova veste egli si dovette far portavoce di un indirizzo fortemente antisemita, se l'unica notizia particolareggiata che il Sanuto dà di lui così suona: "Sier Antonio Bernardo, dotor et cavalier, cao di X, andò in renga, e parlò contra zudei, dicendo era di scalzarli dil mondo" (Sanuto, III, col. 808: settembre 1500).
Nel settembre 1501 il B. era eletto tra gli ufficiali incaricati di esaminare il patrimonio del doge Agostino Barbarigo da poco defunto. Nello stesso anno morì la moglie, Elena Quirino: in sua memoria egli fece apporre una lapide commemorativa nella chiesa di S. Giovanni Battista in Camposanpiero. Nel novembre 1503 era tra i candidati all'ambasceria veneziana a Giulio II, ma non fu eletto. Non venne eletto nemmeno nel maggio 1504 quando si presentò per la carica di procuratore di S. Marco "sopra le commesserie di là di Canal" (Sanuto, VI, col. 19). Questa sembra essere l'ultima notizia in nostro possesso sul B., del quale resta anche sconosciuta la data di morte.
Il B. dovette godere di buona fama a Venezia: stando al Sansovino, il suo ritratto si trovava nella sala del Gran Consiglio tra quelli dei senatori e uomini illustri veneziani. A lui viene attribuita la paternità di un commentario sopra il titolo della prima parte del Digesto vecchio, che non è giunto fino a noi. Egli non deve essere confuso con l'omonimo autore delle Disputationes de Monomachia, edite a Basilea nel 1562.
Fonti e Bibl.: M. Sanuto, Diarii, I-VI,Venezia 1879-1881, ad Indices; P.A. Zeno, Mem. degli scrittori veneti patritii, Venezia 1662, p. 22; F. Barbarano, Historia eccles. della città, territorio e diocesi di Vicenza, Vicenza 1652, II, p. 198; F. Sansovino, Venetia città nobilissima et singulare descritta in XIII libri, Venezia 1663, p. 582; G. Salomoni, Agri Patavini inscriptiones sacrae et profanae, Padova 1696, pp. 106, 244; M. Mantova, Epitome Virorum Illustrium, a cura di C. G. Hoffman, Leipzig 1721, p. 445; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, II, 2, Brescia 1760, pp. 962-963; G. Degli Agostini, Notizie istor. intorno la vita e le opere degli scrittori veneziani, I, Venezia 1752, pp. X, 500; M. Foscarini, Della litter. venez. libri otto, Padova 1752, p. 45; J. Facciolati, Fasti Gimnasii Patavini, Padova 1757, I, p. 49; A. Gloria, Monumenti dell'Università di Padova, Padova 1888, II, p. 232.