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BADILE, Antonio

di Maria Angela Novelli - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 5 (1963)
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BADILE (Baili), Antonio

Maria Angela Novelli

Veronese, figlio di Girolamo, intagliatore; la sua data di nascita, tradizionalmente ritenuta il 1480, in base a notizie documentarie è stata posticipata fra il 1518 e il 1522 e fissata poi con relativa sicurezza al 1518, in quanto in un'iscrizione a tergo della pala nella chiesa di SS. Nazaro e Celso a Verona, datata 1543, il pittore si dichiara venticinquenne.

Non si hanno notizie della sua formazione; probabilmente ricevette i primi insegnamenti dallo zio Francesco, col quale andò ad abitare nel 1530 alla morte del padre, e che nel 1544 lo lasciò erede dei suoì beni. Nel 1541 il B. aveva presso di sé, come garzone e discepolo, Paolo Veronese, quattordicenne, e ciò induce a credere che il B. fosse in quegli anni il maestro più moderno di Verona. La sua attività si svolse quasi esclusivamente a Verona, dove morì il 9 ag. 1560.

La prima opera datata del B. è il ritratto del frate Salvo Avanzi, in veste di s. Nicolò da Tolentino, già nella collezione Thiene di Vicenza ed ora nelle Gallerie di Venezia, che reca nel verso la data 1540 e il monogramma del pittore, oltre una lunga scritta esplicativa. Opera giovanile, e forse di poco precedente, è la pala commissionata per la chiesa di Maria Consolatrice da Bartolomeo Festo (di cui fu rettore dal 1535 al 1566), rappresentante la Madonna in trono fra s. Dionigi e la Maddalena,ora nel Museo Civico di Verona (n. 380), segnata col monogramma, ma priva di data, dove il rigido schema compositivo e i colori chiari e dissonanti rientrano nella tradizione locale, impersonata dai Caroto, ma alcuni brani pittoricamente più sciolti dimostrano un'attenzione per i fatti più nuovi avvenuti a Venezia, nonché per le variazioni proposte nell'entroterra, dal Lotto al Moretto. Ricordi dei Caroto, in particolare della pala di Francesco in S. Fermo Maggiore (1528), sono evidenti anche nei santi della pala nella chiesa di SS. Nazaro e Celso, siglata e datata 1543 (recante a tergo la dichiarazione che il B. l'eseguì a venticinque anni e che fu posta in loco nell'ottobre del 1544), ma la Madonna in gloria nell'alone luminoso sotto il manto teso a baldacchino ricalca quella della pala eseguita dal Moretto per S. Giorgio in Braida nel 1540, mentre il Bambino allude già a quello della pala Pesaro di Tiziano, sulla quale il B. esemplò, un anno dopo (come è indicato nell'iscrizione a tergo), la Madonna di Piazza dei Signori per la chiesa di Santo Spirito, ora al Museo Civico (n. 244). Quest'opera, per la composizione monumentale e l'intavolazione tonale, segna il massimo sforzo dell'artista per adeguarsi ai tempi e ne è il raggiungimento più notevole.

Nelle opere eseguite successivamente (Pietà della parrocchiale di Mazzurega, siglata e datata nel verso 1545; Resurrezione di Lazzaro di S. Bernardino di Verona, siglata e datata nel verso 1546; Madonna col Bambino e i ss. Giovannino, Giustina, Prosdocimo, Scolastica e Benedetto della chiesa di Praglia, ora nel Museo, Civico di Padova, n. 636, datata 1552; Madonna in trono col Bambino e i ss. Giovanni Battista, Valeria, Francesco, Bartolomeo e Antonio della chiesa di Mazzurega, datata 1556) il pittore si restringe in un ambito sempre più provinciale.

L'unica opera tarda in cui il B. tenti di tenersi al passo coi tempi è la Presentazione al tempio della Pinacoteca di Torino, (n. 567), una composizione stanca e affastellata, dove è già il rifluire dell'arte del suo più grande allievo, Paolo Veronese. Sono attribuiti al B. anche alcuni ritratti, una specialità per la quale era molto lodato dagli antichi biografi (supposto ritratto del notaio Lazise, Lovere, galleria Tadini; ritratto di dama, Nivaagaard, galleria Hage; ritratto già creduto di Caterina Cornaro, Vienna, Kunsthistorisches Museum).

Fonti e Bibl.: R. Borghini, Il Riposo,Firenze 1584, p. 561; C. Ridolfi, Le Maraviglie dell'arte,Venetia 1648, 1, p. 285; L. Moscardo, Historia di Verona,Verona 1668, p. 416; P. Orlandi, Abcedario Pittorico,Bologna 1704, p. 78; F. Baldinucci, Notiziede'Professori del disegno...,III,Torino 1813, p. 306; G. B. Dal Pozzo, Le vitede'pittori degli scultori et architetti veronesi,Verona 1718, pp. 59 s., 234, 255, 291, 303, 304, 308, 310, 311; G. B. Lanceni, Divertimento pittorico,Verona 1720, I, pp. 152, 241; II, pp. 16, 31, 55, 73, 85, 119; G. B. Biancolini, Supplementi alla Cronica di Pier Zagata,Verona 1749, p. 201; L. Lanzi, Storia pittorica della Italia,Bassano 1795-1796, II,pp. 125 s.; G. B. Da Persico, Descrizione di Verona e della sua provincia,Verona 1820, I, p. 228; II, pp. 51, 188, 263; P. Zani, Encicl. metodica critico-ragionata,I,3, Parma 1820, pp. 20, 260; J. Burckhardt, IlCicerone,Firenze 1955, p. 1075; C. Bernasconi, Studi sopra la storia della pittura italiana dei secc. XIV e XV e della scuola pittorica veronese dai medi tempi fino a tutto il sec. XVIII,Verona 1864, pp. 308-310; Id., Catalogo degli oggetti d'arte e d'antichità del Museo Civico di Verona,Verona 1865, pp. 9 s.; H. Eitelberger, Kunstgeschichtliches aus Verona,in Zeitschrift für bildende Kunst,VIII(1873), p. 213; Catalogo delle R. Gallerie di Venezia,Venezia 1887, p. 60; p. Caliari, Paolo Veronese,Roma 1888, p. 12; R. Deputaz. di storia patria per la Venezia [G. Biadego], Di G. Cignaroli pittore veronese. Notizie e documenti,Venezia 1890, pp. 24, 29; D. Zannandreis, Le vite dei pittori, scultori ed architetti veronesi (ed. G. Biadego), Verona 1891, pp. 82 s.; E. Jacob, La regia pinacoteca di Torino,in Arch. stor. dell'arte,s.2, III (1897), p. 132; G. F., recensione a Kunsthistorische Sammlungen des allerhöchsten Kaiserhauses. Die Gemäldegalerie. Wien 1896,in Arch. stor. dell'arte,s. 2, III (1897), p. 242; Catalogo esposizione d'arte sacra,Cremona 1899, p. 33; G. Bernardini, La collezione dei quadri nel Museo Civico di Verona,in Bollettino Ufficiale del Ministero dell'Istruzione Pubblica,XXIX,2 (1902), pp. 1429-31; G. Biermann, Verona,Leipzig 1904, pp. 175-178; B. Berenson, North Italian Painters of the Renaissance,New York-London 1907, pp. 165 s.; G. Moro, La Parrocchia e chiesa di Quinzano,in Verona fedele,9 ott. 1908; L. Simeoni, Verona. Guida storico-artistica della città e provincia,Verona 1909, pp. XXIII, XXVII, 64, 158, 327, 348, 368, 379, 398; G. Frizzoni, La galleria Hage a Nivaagaard,in L'Arte,XIII(1910), p. 405; P. M. Tua, Per un elenco, delle opere pittoriche della scuola veronese prima di Paolo,in Madonna Verona,VI(1912), p. 33; V. Cavazzocca Mazzanti, A. B., ibid.,pp.65-79; D. F. Von Hadeln, Veronese und Zelotti,in Jahrbuch der königlich. preussischen Kunstsammlungen,XXXV(1914), pp. 168, 176-185; R. Brenzoni, Un dipinto sconosciuto di A. B.,in Atti dell'Accad. di Agric. Scienze e Lett. di Verona,s.5, III (1926), pp. 11-17; G. Fiocco, Paolo Veronese,Bologna 1928, pp. 5 s., 7, 8, 9, 16, 18; A. Venturi, Storia dell'arte italiana,I,4, Milano 1929, pp. 956-968; B. Berenson, Italian Pictures of the Renaissance,Oxford 1932, pp. 36 s.; Inventario degli oggetti d'arte d'Italia - Provincia di Mantova,Roma 1935, pp. 165 s.; A. Avena, IlMuseo di Castelvecchio a Verona,Roma 1937, pp. 14, 15, 20, 36; Id., Capolavori della Pittura veronese (catal. della mostra), Verona 1947, pp. 1 s.; L. Berti, La casa del Vasari in Arezzo e il suo Museo,Firenze 1955, p. 25; G. Salvi, Un quadro di A. B. ritornato a Verona,in Vita veronese,(1956), pp. 504 s.; P. Brugnoli, Dizionario bio-bibliogr. dei pittori veronesi,in Vita veronese,IX(1956), p. 28; M. Bacci, I dipinti di Casa Vasari ad Arezzo,in Paragone,VIII (1957), n. 91, p. 55; Acquisti dei Musei e Gall. dello Stato: Gallerie di Venezia. A. B.: Ritratto di Frate,in Bollett. d'arte,s.4, XLII (1957), pp. 367 s.; Th. McGreevy, National Gallery of Ireland. Catalogue of Pictures of the Italian Schools,Dublin 1957; S. Meyer, Künstlerlexikon,II,p.533; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon,II,pp. 334-335 (sub voce B. Antonio IV); Encicl. Ital.,V, p.839 (sub voce B. Giovanni Antonio).

Vedi anche
Pàolo Veronese Pàolo Veronese (propr. Paolo Caliari). - Pittore (Verona 1528 - Venezia 1588). Nella grande civiltà pittorica veneziana del sec. 16º, P. Paolo Veronese si distingue per la peculiare armonia delle sue tinte limpide, brillanti, gioiose e per la trasparenza delle sue atmosfere; mezzi espressivi e libertà ... Moróne, Francesco Moróne, Francesco. - Pittore (n. Verona 1470 circa - m. 1529), figlio di Domenico e amico di Gerolamo dai Libri. La sua opera, caratterizzata da un certo rigore formale, fonde suggestioni venete, in particolare da V. Carpaccio, e influenze lombarde (Sansone e Dalila, Milano, Museo Poldi Pezzoli; S. Francesco, ... Caròto, Giovan Francesco Caròto, Giovan Francesco. - Pittore (Verona 1480 circa - ivi 1555); fu scolaro di Liberale, del quale sviluppò le tendenze formali e cromatiche. Subì pure l'influsso del Mantegna e, durante un soggiorno a Milano, fu certo in contatto con il Bramantino e il Luini. Ebbe vivo senso dei valori luministici ... Farinati, Paolo Pittore, incisore e architetto (Verona 1524 circa - ivi 1606). Nelle prime opere rivela uno stile di derivazione manieristica, con influssi di Giulio Romano; risentì, in seguito, dell'arte di Paolo Veronese. Tra le sue opere: nel duomo di Mantova un S. Martino (1552); in S. Maria in Organo a Verona, ...
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  • Badile, Giovanni Antonio
    Enciclopedia on line
    Pittore (Verona 1518 circa - ivi 1560). Scolaro di F. Torbido, fu sensibile all'influsso del Moretto e del Tiziano. Artista di modesta levatura, diresse abilmente l'educazione artistica del nipote Paolo Veronese. Fra le sue opere più note: la Madonna in trono fra s. Dionigi e la Maddalena, nel Museo ...
Vocabolario
badile
badile s. m. [lat. mediev. badile, badilus, batile, forse affine al lat. class. batillum, vatillum «pala, badile»]. – 1. Grossa pala di ferro con manico di legno, usata generalmente nei lavori agricoli e di sterro per rimuovere la terra...
badilata
badilata s. f. [der. di badile]. – Colpo di badile o dato col badile; quantità di roba che si solleva in una volta col badile: una b. di terra.
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