ASTESANO, Antonio
Umanista nato a Villanova d'Asti verso il 1412, a quindici anni cominciò a frequentare in Trino la scuola di Simone Tronzano. Più tardi fu mandato a Pavia a studiare logica, filosofia e medicina e vi ebbe a maestri Maffeo Vegio e Lorenzo Valla. Abbandonata Pavia per la peste nel 1431, senza avervi compiuto gli studî, l'anno seguente esercitò in Asti l'ufficio di rettore in quelle scuole. Nel 1433 o 1434 fu professore di retorica nell'università di Pavia; nel 1441 sposò la figlia del medico Bartolomeo Carrari di Asti; nel 1447 insegnò a Chieri, ma l'anno stesso Carlo d'Orléans prendeva possesso di Asti, ed egli, diventato suo segretario, lo seguì in Francia. Dopo parecchi viaggi fatti per incarico del suo signore, ritornò verso il 1453 a stabilirsi ad Asti, dove morì tra il 1461 e il 1465.
L'A. scrisse varie opere, la principale delle quali è il Carmen de varietate fortunae, inserito dal Muratori nel tomo XIV dei Rerum Italicarum Scriptores: poema in parte autobiografico, nel quale l'A. dà un sommario della storia di Asti dalle origini al 1339 (di un ultimo capitolo, andato perduto, rimane solo il titolo che accenna a fatti del 1341). Un'altra raccolta di opere poetiche, in parte edite, è conservata in un codice della biblioteca di Grenoble, che contiene poemetti ed epistole su argomenti disparatissimi, come la descrizione del terremoto napoletano del 1456, delle prime imprese di Giovanna d'Arco, di Parigi e di altre città della Francia; elegie indirizzate a illustri Genovesi per ottenere una cattedra nell'università; poesie scherzose, una traduzione in latino delle poesie francesi di Carlo d'Orléans. Unica opera storica in prosa, ancora inedita, è quella contenuta in due codici parigini (Lat. 6166 e 11087) e in uno della R. Biblioteca di Bruxelles (n. 10884), intitolata: De origine et vario regimine civitatis mediolani ex diversis cronicis extractus.
Si hanno inoltre di lui alcune epistole, in prosa, trascritte nei proprî quaderni da uno studente tedesco dell'università di Pavia nel 1460, e alcune poche lettere scritte nella sua qualità di segretario del duca d'Orléans.
L'A. merita di essere ricordato più come poeta che come storico, perché, se i suoi versi non sono del tutto disprezzabili per spontaneità e scorrevolezza, come storico egli si limita a tradurre quasi letteralmente in versi latini le cronache a cui attinge.
Bibl.: A. A., De eius vita et fortunae varietate carmen (ann. CCCXXX-MCCCXLI), a cura di A. Tallone, Città di Castello 1908-1912 (Rerum Italicarum Scriptores, n. s., XIV) a cui si deve aggiungere: A. Tallone, Un poemetto storico inedito di Antonio Astesano sul terremoto del 1456, in Archivio Muratoriano, n. 4, Città di Castello 1907; id., Un libro di storia milanese di A. Astesano, in Arch. Muratoriano, n. 15, Città di Castello 1915; L. Bertalot, Humanistisches Studienheft eines Nürnberger Scholaren aus Pavia (1460), Berlino 1910 (cfr. L. C. Bollea, Nuove informazioni sul cronista Antonio Astesano, in Bollettino storico-bibliografico subalpino, XXVIII, Torino 1926). L'elenco delle opere contenute nel codice di Grenoble si trova in Leroux-de-Lincy e L. M. Tisserand, Paris et ses historiens aux XIV et XV siècles, nell'Histoire génerale de Paris, Parigi 1867, pp. 524-525.