ANGELERI, Antonio
Pianista, nato nel 1801 a Pieve del Cairo nella Lomellina, morto a Milano nel 1880. Allievo di Francesco Pollini, rappresenterebbe in Italia la tradizione della scuola mozartiana (ammesso che il Pollini non potesse considerarsi derivante anch'egli da Clementi) e deve in ogni modo considerarsi il vero capo della scuola pianistica lombarda. Fatto curioso: in 44 anni dedicati all'insegnamento ufficiale, nessuno dei suoi allievi per quanto se ne ricordi, ebbe la ventura di vedergli mettere lc mani sulla tastiera. Malgrado ciò, ebbe allievi numerosissimi ed eccellenti tra i quali gli Andreoli, i Fumagalli, Rinaldi, Rovere, Fasanotti, Ficcarelli, Appiani. Come indirizzo didattico, egli ricercò il bel suono e sembra abbia anche intuito le possibilità avvenire del pianoforte.
Fu tra coloro cui si attribuisce la bocciatura di Verdi quando aspirava ad un posto di allievo al Conservatorio di Milano; ma è doveroso chiarire ch'egli, chiamato a pronunziarsi sulle qualità pianistiche di Verdi, giudicò avere egli "mano difettosa ed età troppo avanzata (18 anni, allora), per potersi dedicare con successo allo studio del pianoforte".
L'Angeleri pubblicò, coadiuvato in parte dal suo allievo Carlo Andreoli, un lavoro didattico, Il maestro del pianoforte (Milano), che contiene esercizî tecnici di pianoforte corredati da utili postille.
Bibl.: G. Gallignani, Feste del R. Conservatorio di musica di Milano. Discorso comm., Milano 1908; L. Corio, Ricerche storiche sul R. Conservatorio di musica di Milano, Milano 1908.