AMATI, Antonio
Liutaio cremonese. La data di nascita, assegnata generalmente al 1555 si è rivelata erronea, giacché in una "lista de li vicini di S. Faustino che possono portar armi dalli 16 alli 50anni" (rintracciata dal Bonetti) viene nominato "maestro Antonio che fa i liuti". Pertanto si deve retrodatare la sua nascita al 1540 e forse a qualche anno prima. Figlio di Andrea, apprese l'arte sotto il diretto magistero del padre, assieme al fratello minore Gerolamo, che in genere si ritiene di lui più dotato. La sua vita ci è in parte oscura, come anche la data della morte, assegnata dalla maggioranza dei biografi agli anni 1638-40. Sarebbe quindi sopravvissuto al fratello Gerolamo con il quale, secondo gli studiosi, egli avrebbe lavorato fino al 1630, continuando poi da solo la sua attività; in realtà, egli dovette morire assai prima. Possiamo seguire l'A. con certezza sulla base dei documenti d'archivio solo fino al 23 dic. 1588; in tale data egli vende a Gerolamo la casa con la bottega, ereditata assieme al fratello dal padre, riservandosi però ancora per due mesi il diritto di eseguire i suoi lavori nella bottega.
I due fratelli nella costruzione dei loro violini si attennero all'inizio strettamente al modello del padre, poi portarono qualche modifica nei dettagli. Così, per rendere ancora più dolce il suono, fecero sì che la tavola armonica, alquanto spessa al centro, risultasse concava ai due lati del cavalletto. Anche la vernice supera in bellezza quella di Andrea; dapprima è più densa, di un colore bruno-ciliegia, poi di un delicato arancione molto trasparente. A loro si debbono anche eleganti violoncelli di grande formato e viole.
Bibl.: G. de Piccolellis, Liutai antichi e moderni,Firenze 1885, pp. 6-11, 112-119; Id., Genealogia degli Amati e dei Guarnieri. Note aggiunte,Firenze 1886, pp. 9 s.; G. Strocchi, Liuteria. Storia ed arte...,Lugo 1937, pp. 134, 279; C. Bonetti, La genealogia degli Amati liutai e il primato della scuola liutistica cremonese,Cremona 1938, pp. 14 s., 18 s., 23 s.; F. Farga, Storia del violino,Milano 1942, p. 57; R. Vannes, Dict. univ. des luthiers,Bruxelles 1951, p. 7; F. Niederheitmann-A. Beer, Cremona. Eine Charakteristik der italienischen Geigenbauer und ihrer Instrumente,Frankfurt am Main 1956, p. 88; K. Jalovec, Italienische Geigenbauer,Prag 1957,pp. 31, 32; F. J. Fétis, Biographie universelle des Musiciens,I, Paris 1873, p. 83;. Die Musik in Geschichte und Gegenwart,I, col. 404; G. Grove's Dict. of music and musicians,I, London 1954, p. 132.