REDOL, António Alves
Scrittore portoghese, nato a Vila Franca de Xira il 29 dicembre 1911, morto ivi il 29 novembre 1969. Giunge all'attività narrativa e teatrale e al giornalismo dopo aver esercitato i più svariati mestieri, in Angola oltre che in Portogallo. Col suo primo romanzo, Gaibéus (1940), documento umano di poveri scavatori del Ribatejo agricolo nativo, si suole far cominciare il neorealismo portoghese: il prevalere, in tale romanzo, delle preoccupazioni della lotta per l'esistenza sulle aspirazioni d'arte è confermato con un appesantimento di pessimismo e di fatalità nei due romanzi successivi, dove sono di scena i pescatori del Tago, Marés, 1941, e Aviéiros, 1942, mentre in Fanga, 1943, pur sempre quadro di un dramma collettivo, quello dei braccianti agricoli dell'Estremadura, si accentuano l'interesse per il protagonista e l'impegno narrativo. Coinvolgono nella tematica anche altri mondi geografici (il Nord del paese) e altre classi (la nobiltà, di cui presentano i vizi e la decadenza) i molti romanzi successivi (Horizonte cerrado, 1949; Vindima de sangue, 1953; Barranco de cegos, 1966; O muro branco, 1966), nei quali si assiste a un'evoluzione in senso artisticamente positivo insieme con una crescente maturità d'indagine psicologica. R. ha anche una produzione di teatro concepito come somma di divertimento popolare e realtà drammatiche inalienabili (cioè interpreti di squilibri sociali), in parte postumo: Fronteira fechada; tutto il Teatro, in due volumi, è stato edito nel 1966-68.
Bibl.: J. Almeida Pavão, A. Redol e o neo-realismo, Lisbona 1959; L. Dacos, A. Redol non colóquio sobre a sua obra, in Jornal de Artes e Letras, II, 73 (1963); F. Mendonça, O Romance Português Contemporâneo, Assis (S. Paulo) 1966; L. E. Rebelo, Breve recordação do dramaturgo, in Vértice, 322-323 (1970); N. Di Landa, Una testimonianza inedita del teatro di Alves Redol, in Annali dell'Istituto Orientale di Napoli, Sezione Romanza, XIII (1972), 2.