Patriota e uomo politico (Reggio di Calabria 1811 - Roma 1872). Partecipò al moto di Cosenza (1844); in carcere fino al 1846, nel 1847 cooperò al moto di Messina e dovette fuggire a Malta. Tornato in patria (1848), fu eletto deputato al parlamento napoletano, e prese parte alla giornata del 15 maggio e all'insurrezione calabrese del giugno. Esule a Marsiglia, poi in Piemonte, aderì alla Società Nazionale e, arruolatosi tra i Mille, si segnalò a Calatafimi e a Milazzo. Garibaldi lo nominò presidente del Consiglio di guerra e governatore di Reggio di Calabria (1860).