FRANCAVIGLIA, Antonino
Nato a Catania, da Giuseppe e da Giuseppina Di Stefano, il 24 febbr. 1902, studiò medicina e chirurgia nell'università di Roma, ove si laureò nel 1924. Avviatosi subito alla carriera universitaria, fu assistente nelle facoltà mediche di Napoli e di Bari, quindi dall'anno accademico 1938-39 presso la clinica medica dell'università di Catania, la cui direzione era stata allora assunta da L. Condorelli, che divenne suo maestro. Conseguita la libera docenza nel 1946, nell'anno accademico 1947-48 fu nominato straordinario di patologia speciale medica e metodologia clinica nell'università di Catania. Qui proseguì e concluse la sua carriera: ordinario della stessa disciplina nell'anno accademico 1950-51, dal successivo, succedendo al Condorelli chiamato all'università di Roma, assunse la direzione della cattedra e dell'istituto di clinica medica generale e terapia medica, con sede presso l'ospedale Vittorio Emanuele.
Direttore della scuola di specializzazione in malattie dell'apparato cardio-vascolare e dell'ufficio sanitario dell'opera universitaria dal 1955, nell'anno accademico 1959-60 divenne preside di facoltà e rimase in carica fino alla fine dell'insegnamento. Conclusa l'attività didattica nel 1972 per raggiunti limiti di età, nel 1978 ebbe il titolo di professore emerito di clinica medica.
Il F. fu un valente didatta e autore di studi e ricerche di ordine clinico e sperimentale in vari settori della patologia e della clinica medica, pubblicando circa 200 lavori scientifici.
Predilesse il campo della fisiopatologia e della clinica dell'apparato cardiocircolatorio, nel quale condusse ricerche di un certo interesse. Si ricordano: Modificazioni elettrocardiografiche consecutive a frenico-exeresi, in Cuore e circolazione, XVI (1932), pp. 547-557; Ricerche sperimentali sulla genesi delle manifestazioni elettrocardiografiche consecutive ad infarto miocardico, ibid., XVII (1933), pp. 589-596; Contributo alla conoscenza degli ipoevolutismi da vizi cardiaci scompensati in giovane età, in Minerva medica, XXV (1934), pp. 533-538; L'uso degli analettici associati al chinino nella cura dell'attacco di tachicardia parossistica, in Folia medica, XXIII (1937), pp. 849-866; Influenza di stimoli farmacodinamici sull'indice oscillometrico, in Boll. della Soc. medico-chirurgica di Catania, IX (1941), pp. 207-213, in coll. con A. Turchetti; Variazioni oscillografiche sotto l'influenza di stimoli termici, ibid., pp. 315-321, in coll. con A. Turchetti; Considerazioni riassuntive sulle variazioni spontanee e provocate dell'indice oscillometrico, ibid., pp. 363-370, in coll. con A. Turchetti; La curva dei valori della velocità di circolo ottenuta con determinazioni ravvicinate. Impiego del metodo, ibid., pp. 575-586, in coll. con A. Turchetti; Dieci anni di progressi in terapia cardiovascolare, in La Clinica terapeutica, XX (1961), Suppl., pp. 198-234. Tra i suoi scritti di più ampio respiro interessanti il tema della clinica dell'apparato cardiovascolare si ricordano: Tempi di circolo e velocità distrettuale di corrente in fisiopatologia umana e in clinica, Catania 1946, in coll. con A. Turchetti; Terapia delle affezioni coronariche, Napoli 1952; e la relazione Aspetti patogenetici e problemi terapeutici della insufficienza congestizia del grande circolo, in Atti della Soc. ital. di cardiologia, XXIV Congresso (Catania 13-15 giugno 1963), Roma 1963, con M. Gaglio (e con la coll. di M. Condorelli, O. Mazzone, G. Modica, G. Ragusa, L. Smilari, G. Tamburino, A. Blasi, A. Zinnari).
Non privi di originalità appaiono anche gli studi sulla fisiopatologia del metabolismo glucidico: Glicemia e glicolisi, in Arch. di farmacologia sperimentale, XLIX (1930), pp. 185-189; Sul meccanismo dell'iperglicemia da pilocarpina, in Riv. di patologia sperimentale, V (1930), pp. 488-504; Ricerche sul contenuto in glucosio del sangue arterioso e venoso della milza negli animali normali e spancreati, in Fisiologia e medicina, II (1931), pp. 677-688; La irradiazione della regione temporale nella cura del diabete mellito, in Rass. di terapia e patologia clinica, III (1931), pp. 705-713; Azione dell'atropina sull'equilibrio glicemico, in Riv. di patologia sperimentale, VIII (1932), pp. 347-363; Vagotomia e glicoregolazione, ibid., IX (1932), pp. 121-132.
Infine, tra i numerosi altri lavori del F. merita di essere ricordata la bella e ampia ricerca sull'anemia mediterranea: Ricerche sul morbo di Cooley, studio clinico su alcuni casi di morbo di Cooley osservati in Puglia, in Archivio per le scienze mediche, LXVIII (1939), pp. 395-456.
Presidente della sezione siciliana della Società italiana di pneumologia e della Società medico-chirurgica di Catania, nel 1962 ottenne dal ministero della Pubblica Istruzione la medaglia d'oro per i benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte.
Morì a Catania l'11 genn. 1982.
Fonti e Bibl.: Notizie fornite dai familiari; necrologio in La Sicilia, 12-13 genn. 1982. L. Condorelli, Sulle doti morali necessarie per l'esercizio dell'ars medendi e sull'insegnamento dell'etica medica, in Scritti medici in onore di A. F., Catania 1973, pp. I-XVIII; Enciclopedia di Catania, II, Catania 1980, p. 353. Sulla carriera universitaria del F. si vedano gli Annuari dell'Università di Catania dall'anno accademico 1938-39.