ANTONINI
. Famiglia udinese originaria dalla Carnia, successivamente investita nei secoli XV-XVII di feudo (Saciletto), di nobiltà cittadina, di titolo comitale (conti di Nimis), estinta nel 1917, la quale ha dato alla capitale del Friuli i suoi palazzi più belli, e alla storia, anche letteraria, alcuni uomini insigni, specie nei secoli XVII e XIX. Degni di particolare ricordo, nel Seicento, i fratelli Daniele ed Alfonso:
Daniele, nato a Udine il 16 luglio 1588, capitano in Fiandra, colonnello nella guerra gradiscana, durante la quale morì sul campo il 10 marzo 1616, matematico e letterato, scolaro e corrispondente di Galileo (D. A., Lettere a Galilei, Udine 1865);
Alfonso (nato a Udine il 22 agosto 1584; morto ivi il 16 aprile 1657), che militò sino ai suoi 64 anni in Fiandra, in Boemia (guerra dei 30 anni), ma soprattutto ai servigi della Repubblica Veneta, contro Imperiali e Turchi, raggiungendo i più alti gradi della milizia. Studioso, anch'egli, di matematiche e di astronomia e in rapporti col Galilei (v. appendice al Sidereus Nuncius), fondatore nel 1609 di un'Accademia dell'Armi, legò il suo nome soprattutto alla storia letteraria, sia come fondatore (1606) dell'Accademia Udinese degli Sventati, che sopravvive nell'Accademia di Udine, sia quale autore delle Rime dell'accademico Sereno (Udine 1615), a torto ora dimenticate, le quali sono da considerare come uno dei canzonieri marinisti più genuinamente ispirati; ricco di senso cosmico e naturalistico, che talora tocca al sublime (cfr. la canzone De l'amore delle cose inanimate).
Nell'Ottocento, accanto al primo podestà napoleonico di Udine Rambaldo, che per un suo felice gesto anti-austriaco fu detto "il Pier Capponi friulano" (1775-1836), è da ricordarsi il patriota, storico e letterato Francesco Prospero, senatore del regno (nato a Udine, 2 febbraio 1809, morto a Firenze, 19 dicembre 1884), che si distinse dal 1853 al '66 tra i capi più attivi dell'emigrazione veneta, e più tardi come scrittore di monografie letterarie e di due ampie opere storiche che ebbero larga eco anche di carattere politico: la prima (Il Friuli orientale: studi, Milano 1865), intelligente e vivace, anche se un po' tendenziosa, sintesi di scritti precedenti: la seconda (Del Friuli ed in particolar modo dei trattati da cui ebbe origine la dualità politica di questa regione, Venezia 1875), in parte rifacimento della prima, ma meglio riposata e documentata e vòlta più particolarmente allo studio dei confini orientali. Scrisse anche una monografia su Cornelio Frangipane giureconsulto, oratore e poeta del secolo XVI, Firenze 1882. Il suo Carteggio (1847-61) fu pubblicato a Udine nel 1903.
Bibl.: Sulla famiglia A. l'opera (da consultarsi con prudenza), di R. Sbuelz, L'antica... fam. friulana degli A., Udine 1917. - Su Daniele ed Alfonso: Liruti, Notizie... sui... letterati del Friuli, Alvisopoli-Venezia 1830, IV, s. v.; su Daniele: Joppi, Lettere storiche sulla guerra del Friuli, Udine 1882; su Alfonso: T. Vatri, nell'Almanacco pel Friuli, 1859, III; sul senatore F. Prospero; P. Valussi, in Atti Accad. di Udine, s. 2ª, VII.