PADOVAN, Antonietta Caterina
– Nacque a Osoppo (Udine) il 7 settembre 1899, da Giuseppe, capitano dell’esercito, e da Teresina De Tofoli, la cui famiglia era proprietaria di una distilleria. I Padovan erano domiciliati a Ospedaletto Euganeo (Padova), ma nel 1899 si trovavano a Osoppo, essendo Giuseppe comandante del Forte.
Padovan frequentò i primi studi a Padova. Nel settembre 1917 conseguì il diploma di istruzione media presso l'Istituto tecnico per l'insegnamento industriale e professionale Giovanni Battista Belzoni. Dal 1918 la famiglia si trasferì in una casa di proprietà a Bologna, per allontanarsi dalla guerra con gli austriaci. Qui Antonietta si iscrisse alla facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali della locale Regia Università e conobbe Guglielmo Vittorio Cavedon, ufficiale dell'esercito di stanza a Bologna, affittuario presso la sua famiglia. I due si sposarono il 13 giugno 1922.
Cavedon fu un insigne chimico. Appena laureato nel 1913 presso l'Università di Torino, era stato chiamato in Germania dalla Bayer AG, industria chimica e farmaceutica tra le prime in Europa, dove aveva svolto attività di ricerca fino allo scoppio della prima guerra mondiale. Tornato in Italia, continuò il suo lavoro presso l'ufficio studi dell’azienda chimica Montecatini.
Il 7 luglio 1922 Padovan si laureò in matematica pura con Salvatore Pincherle, discutendo una tesi dal titolo Studio sulle serie che non ammettono continuazione analitica oltre il cerchio di convergenza e riportando la votazione di 100 / 110.
Da quel momento in poi di fatto continuò a studiare per tutta la vita. Il 15 dicembre 1928, presso l'Università degli studi di Camerino, conseguì il diploma in farmacia, con la votazione di 70 / 70, dopo aver superato dodici ‘esami speciali’ tra cui chimica bromatologica, mineralogia, chimica farmaceutica organica. Convinse il marito a fare lo stesso: una volta laureatosi a Pisa, i due si trasferirono a Milano e acquistarono la farmacia Cenisio – a quel tempo in via Cenisio 37 – che condussero fino al passaggio di gestione alla figlia primogenita Mariella, nata nel 1930.
Il 3 luglio 1931 conseguì un'altra laurea presso l'Università degli studi di Camerino, questa volta in chimica pura, riportando la votazione di 90 / 90 con una tesi dal titolo L'analisi organica in chimica tossicologica, discussa con Pietro Saccardi, direttore dell'Istituto di chimica farmaceutica e organica. Durante questo corso di studi, sostenne altri ‘esami speciali’, tra cui botanica, fisica sperimentale, chimica generale e inorganica, specializzandosi poi nel 1933 in chimica biologica e microbiologica.
Il 23 gennaio 1935 fece richiesta di iscrizione presso l'Università degli studi di Milano alla neocostituita facoltà di medicina veterinaria (negli anni Trenta scuole e istituti superiori di medicina veterinaria furono aggregati alle Università: la trasformazione della Regia Scuola superiore di medicina veterinaria di Milano in facoltà fu formalizzata dal r.d. 8 marzo 1934, n. 621). Nonostante una prima commissione, composta dal preside Guido Finzi e dai primi docenti della nuova facoltà (Antonio Pugliese, Teresio Mongiardino, Pietro Stazzi e Alberto Ascoli), avesse dato parere favorevole all'iscrizione al secondo anno, avendo Padovan superato l'esame delle quattro materie obbligatorie per gli allievi del primo, le sue conoscenze pregresse in materia medica e tossicologica, biologia e fisica generale fecero sì che la sua richiesta di accedere al terzo anno venisse accettata dal rettore, Alberto Pepere. Il 5 febbraio 1936 Padovan risulta immatricolata presso la facoltà di medicina veterinaria; nello stesso anno accademico 1935-36 fece istanza al rettore per poter svolgere subito gli esami di ezoognosia, zootecnia, podologia, fisiologia generale e anatomia degli animali domestici, pur potendo esibire una sola firma di frequenza: in compenso, infatti, dichiarava di aver frequentato anche nella stagione estiva di vacanze l'Istituto di anatomia diretto da Mongiardino. In due anni, oltre agli esami di facoltà, richiese l'autorizzazione a sostenere anche l'esame di anatomia umana. Divenne dottore in medicina veterinaria il 31 ottobre 1938, con la votazione di 110/110 e lode, discutendo una tesi Sulla digestione nei gallinacei approvata da Ludovico Beccari, allora direttore dell'Istituto di fisiologia generale e speciale degli animali domestici di Milano. Fu, pertanto, tra le prime donne italiane a laurearsi in medicina veterinaria.
Appena conseguita la laurea, subito si iscrisse a un'altra facoltà. Negli atti dell'Università di Losanna risulta, infatti, una ‘Padovan Antoinette’, immatricolata in medicina dal semestre invernale del 1938 . Nell'inverno del 1940 conseguì anche questa laurea, che le sarebbe stata preclusa in Italia non avendo frequentato il liceo classico. Nel 1939, frattanto, aveva dato alla luce un secondo figlio, Umberto, poi allievo del chimico Giulio Natta presso l’Università di Milano.
Morì a Milano il 20 giugno 1952, all'età di 53 anni, durante una procedura di disintossicazione da abuso di morfina, che aveva iniziato ad assumere in seguito a una serie di operazioni importanti e dolorose per curare un'ulcera.
Già dall'infanzia aveva dimostrato spiccate doti anche in campo artistico, dalla pittura alla scultura fino alla musica, suonando sia il pianoforte sia il violino. Aveva poi imparato, da autodidatta, inglese, francese, tedesco, spagnolo, polacco, russo e ungherese.
Fonti e Bibl.: Milano, Università degli studi, Archivi della Parola, dell'Immagine e della Comunicazione Editoriale (APICE), fascicolo personale Antonietta Padovan; Ibid., Annuari della Università di Milano, 1935-38; Osoppo, Anagrafe del Comune, Atti di nascita, matrimonio e morte; Losanna, Université de Lausanne, Liste des etudiants du semestre d'hiver, 1938-39. n. 97; ibid., 1940, n. 100. G. Armocida - B. Cozzi, La medicina degli animali a Milano: i duecento anni di vita della scuola veterinaria (1791-1991), Milano 1992; G. Mandelli - A. Lauria - B. Cozzi, Due secoli di ordinamenti e statuti. La Scuola veterinaria di Milano 1791-1991, Milano 1992, pp. 247 s.; A. Veggetti, Veterinaria al femminile, in Atti 5. Convegno nazionale di storia della medicina veterinaria… 2007, a cura di A. Veggetti - L. Cartoceti, Brescia 2008, pp. 167-173; S. Twardzik, Le vicende istituzionali dell’Università degli studi di Milano dalla sua fondazione agli anni Sessanta del Novecento, in Annali di storia delle università italiane, XI (2007), pp. 45-63.
Si ringraziano: Umberto Cavedon, Raffaella Gobbo (APICE, Milano), Luciana Bonitti (Comune di Osoppo, ufficio demografico), Pierluigi Moriconi (Archivio di Stato, Camerino).