ANTONIANO
. Scultore appartenente ad una scuola di artisti di indirizzo classicheggiante, tutti provenienti dalla città di Afrodisia nella Caria e probabilmente stabiliti in Roma al tempo degli Antonini (sec. II d. C.). Alla stessa scuola appartengono Coblano, Aristea e Papia, Zenone, Flavio Crisero, Licinio Prisco. Antoniano ci è noto da un rilievo scoperto a Torre del Padiglione nella Campagna romana (oggi a Roma presso la Società delle bonifiche pontine, già Istituto dei fondi rustici). Il rilievo, in marmo lunense, rappresenta Antinoo (morto nel 130 d. C.), sotto le sembianze del dio Silvano, in atto di recidere con una roncola un tralcio di vite; ai suoi piedi è un cane e presso è un'ara con la firma Antonianos Aphrodisieus epoiei.
Il tipo plastico di Antinoo non è creazione originale di Antoniano, ma è una elaborazione dei tipi di Dioniso creati dall'arte prassitelica e sviluppati dall'arte ellenistica. Ma nel rilievo di Antoniano vediamo per la prima volta la figura di Antinoo nella concezione romana del dio Silvano. Lo stile del rilievo, eccellente per finitezza anche negli elementi secondarî (cane, tralcio), mostra che Antoniano si ispirò alla scultura attica delle stele funerarie del sec. V e IV a. C. Nella testa si nota, in confronto con le altre repliche del tipo di Antinoo, una tendenza ad accentuare il carattere sentimentale e malinconico della figura del giovane bitinio.
Bibl.: G. E. Rizzo, in Ausonia, III (1908), p. 1 segg., tav. I; Brunn-Bruckmann, Antike Denkm., tav. 635; P. Arndt, Glyptot. Ny-Carlsberg, Monaco 1912, testo alle tavv. 161-69.