PULCI, Antonia
Figlia di Francesco d'Antonio Giannotti, prende il cognome da Bernardo Pulci (v.) che ella sposò il 1470; non ebbe figli; ammalatasi nel 1473, languì molti anni. Ella ha un posto ragguardevole tra i Fiorentini che presero a coltivare la sacra rappresentazione; e ci son pervenute col suo nome la Santa Guglielma, Santa Domitilla, un San Francesco e un Figliuol prodigo. Più conosciuta è la prima, stampata molte volte sino al sec. XVII (vedila in A. D'Ancona, Sacre Rappresentazioni, Firenze 1872); ha per soggetto il tema assai comune della moglie innocente insidiata e perseguitata, e procede come tutti i drammi di tal genere, con l'annunzio e la licenza, e una narrazione sceneggiata.
Guglielma figlia del re d'Inghilterra pensa di darsi allo stato religioso; ma, richiesta in sposa dal re d'Ungheria innamorato di lei per fama, ella acconsente. Mentre suo marito, persuaso da lei, è pellegrino in Terrasanta, Guglielma viene in odio al fratello del re, di cui ricusa l'amore e che la calunnia facendola condannare al rogo; ma il carnefice impietosito l'abbandona in un deserto, dove è soccorsa da Maria Vergine che le conferisce la facoltà di guarire con la benedizione ogni ammalato il quale confessi contritamente il suo peccato. Così la sua onestà rifulge, quando il re conduce a lei sconosciuto lo scellerato fratello afflitto da lebbra e per la confessione e la guarigione avviene il riconoscimento. Vi sono nella Santa Guglielma momenti di viva commozione, con graziosi episodî come quelli dei mendicanti e dell'osteria.
Bibl.: V. pulci, bernardo.