ANTONIAZZI, Anton Maria
Nacque a Collalto di Refrontolo (Treviso) il 1º apr. 1872. Conseguita la laurea in matematica presso l'università di Padova nel 1893, astronomo aggiunto (1902), libero docente in astronomia (19o8), astronomo titolare (1909), professore straordinario di astronomia e direttore della specola (1913), divenne professore ordinario nel 1917, succedendo al suo maestro G. Lorenzoni. Morì a Padova il 30 nov. 1925.
La produzione scientifica dell'A., profondamente e scrupolosamente elaborata, investe buona parte dell'astronomia classica, sebbene poco numerose siano le pubblicazioni originali. Tra i lavori fondamentali si ricordano: Su alcune espressioni dei rapporti n1 e n3 proposte per la seconda approssimazione del calcolo di un'orbita ellittica su tre osservazioni (in Atti del R. Ist. veneto di scienze, lettere ed arti,s. 7, IV [1892-93], pp. 1556-67); in tale lavoro è trattato il nesso esistente tra le diverse espressioni date da A. Gauss, T. Oppalzer e da altri autori per i rapporti delle aree nei calcoli delle orbite ellittiche. Equazioni di condizione per le occultazioni osservate a Padova nel 1894 e nel 1895 (ibid.,s. 7, VII [1895-96], pp. 327-384): l'A. vi esamina con molta acutezza quale contributo può dare l'osservazione di occultazioni delle stelle ai fini della correzione degli elementi orbitali della Luna. Passaggi dei lembi della Luna e posizioni del cratere Moesting A osservati al circolo meridiano di Padova negli anni 1897 e 1898 (ibid., s. 8, III [1901], pp. 1-54, degli Annessi): in tale lavoro, oltre a riportare i dati delle sue osservazioni lunari, l'A. dimostra come devono essere corrette le coordinate equatoriali dell'astro dedotte dalle tavole teoriche, dà la correzione costante della longitudine, quella periodica dell'equazione parallattica, quella dell'inclinazione dell'orbita sulla eclittica e quella relativa al nodo dell'orbita stessa.
Altri lavori in cui l'A. si manifesta esperto osservatore e calcolatore sono: le Osservazioni di pianeti e di comete fatte negli anni 1899-1900 (ibid.s. 8, II [1900],pp. 1-68 degli Annessi), in cui, tra l'altro, si volge ad una chiara esposizione della teoria degli strumenti equatoriali; quelli riguardanti il valore medio della parallasse dedotto dalle osservazioni del pianeta Eros, la determinazione delle posizioni del nucleo della cometa di Halley nella sua apparizione del 1910, ecc., in cui, oltre alla critica delle osservazioni altre ne aggiunge riguardanti questioni teoriche di astronomia.
Interessanti i suoi lavori di meccanica celeste in cui studia il fenomeno della precessione e della nutazione: Sopra il movimento di rotazione diurna della terra (in Atti d. R. Accad. naz. dei Lincei, XXVI, 2[1917], pp. 330-335;XXVII, 1 [1918], pp. 67-71, 176-183). Nell'astronomia sferica riesaminò alcuni problemi riguardanti i cerchi minori passanti per tre punti prefissati sulla sfera, dando di essi una nuova risoluzione semplice e completa. Nell'astronomia teorica classica, tentò e introdusse il calcolo vettoriale, dando cospicui saggi relativi al problema della parallasse, a quello dell'aberrazione della luce, della precessione e nutazione e inoltre deducendo formule per il calcolo delle perturbazioni speciali sugli elementi di un'orbita ellittica: Di un rapido procedimento didattico per la trattazione dei principali problemi dell'astronomia (in Atti d. R. Ist. veneto di scienze, lettere ed arti, s. 9, LXXIX [1920], pp. 1187-1245).
Altri lavori dell'A. si trovano nelle Pubblicazioni del R. Osservatorio di Arcetri, nelle Memorie della Società astronomica italiana, nelle Memorie della Società spettroscopica italiana. Anche come geodeta l'A. fu un ottimo insegnante lasciando qualche contributo.
L'A. fu socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei, membro effettivo dell'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti e dell'Accademia di Padova.
Bibl.: E. Bianchi, Commem. del prof. A. M. A., in Atti d. R. Accad. naz. dei Lincei, XXVI, 2 (1926), pp. XIX-XXV.