Regista (Parigi 1930 - ivi 1990). Traduttore di lingue classiche e moderne, segretario di L. Aragon, esordì nella regia nel 1966 con l'Électre di Sofocle, svolgendo parallelamente un'intensa attività di docente dapprima allo Studio di J. Lecocq, quindi al Conservatoire national d'art dramatique (1968-81). Direttore del Théâtre des Quartiers d'Ivry (1972-81), vi privilegiò la messinscena dei classici greci e si affermò come uno dei registi più rigorosi e creativi della scena francese al Théâtre national de Chaillot, di cui fu direttore (1981-87): passando con autorevolezza da Shakespeare a Racine, da Marivaux a Hugo, Gogol´, Čechov, fino a Claudel, creò spettacoli di grande impatto emotivo, solo raramente frenati da qualche eccessiva sottolineatura ideologica, in equilibrio fra tradizione e sperimentalismo. Nominato (1988) amministratore generale della Comédie-Française, diresse ancora Le mariage de Figaro di P.-A. Caron de Beaumarchais, La Célestine di F. de Rojas e La vie de Galilée di Brecht.