FAVRAY, Antoine de
Pittore, nato a Bagnolet (Senna) l'8 settembre 1706; morto a Malta, sembra, nel 1791. Nel 1738 seguì il suo maestro, Jean-François de Troy, a Roma quando questi assunse la direzione dell'Accademia di Francia; qui, ove il F. aveva ottenuto un posto di pensionato, conobbe alcuni cavalieri del Sovrano Ordine di Malta che lo condussero con loro nell'isola, ove arrivò nell'estate del 1744. Nel 1751 venne ammesso nell'Ordine di Malta, prima come Donato, e, più tardi, promosso cavaliere di Grazia Magistrale. Nel 1761 s'unì a una missione diplomatica che si recava in Oriente, e, dopo aver peregrinato un poco in Grecia, si stabilì a Costantinopoli; di questo periodo sono i molti suoi disegni e pitture di soggetto orientale e il fiacco e inespressivo autoritratto degli Uffizî ove s'è rappresentato vestito all'orientale. Quando la tensione con la Russia culminò con le disfatte turche, il F. tornò, nel 1771, a Malta.
Fu ritrattista e pittore di genere e tentò anche il paesaggio e il quadro sacro. Come ritrattista rappresentò con piacevole brio la società cosmopolita di Malta allora sede del famoso ordine cavalleresco, indulgendo alla moda del ritratto decorativo e pomposo. Le sue pitture nelle chiese di S. Giovanni e in quella della Madonna di Manresa in Malta sono dipinte con eleganza decorativa e con briosa vivacità. Nei suoi ultimi anni maltesi, a contatto con la pittura solida e severa del Caravaggio e del Preti, la sua maniera si fa più robusta e, senza abbandonare la grazia tutta francese, alcuni suoi ritratti hanno incisività di ombre e precisione di volumi ignote a molti pittori del suo tempo. Il Louvre ha un suo quadro di soggetto maltese e un ritratto di donna; qualche bel ritratto possiede la Pinacoteca del Museo della Valletta; numerosi ritratti suoi adornano ancora la vecchia sede del Gran Magistero dell'Ordine di Malta in Valletta; notevole il ritratto aulico del Gran Maestro Pinto nella sacrestia di S. Giovanni, pure in Valletta.
Bibl.: J. Houel, Voyage pittoresque des isles de Sicile, de Malte et Lipari, Parigi 1785; H. Vollmer, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XI, Lipsia 1915; E. Bénézit, Dict. des peintres, sculpteurs, ecc., Parigi 1924.