BARRÉ (Barre), Antoine (Antonio)
Nacque nella diocesi di Langres (Hautemame), presumibilmente nei primi anni del sec. XVI. Si ignorano le notizie sulla sua vita e sui suoi studi musicali fino al marzo 1552, quando, giunto a Roma, appare nella lista dei cantori della Cappella Giulia in Vaticano come contralto. Compositore notevole,, secondo il Baini, dal 1550, il B. pubblicò a Roma nel 1552 presso i fratelli Valerio e Alvisi (Luigi) Dorico un suo libro di Madrigali a quattro voci... Libro primo, dedicato a Onofrio Vigilì. Tre anni più tardi, nel 1555, egli aprì a Roma una stamperia musicale iniziando una nuova attività assai meno intensa, ma non meno significativa di quella dei Dorico. Indovinato felicemente il titolo della prima opera uscita dalla sua stamperia, il Primo Libro delle Muse a cinque voci. Madrigali de diversi Authori (che il B. dedicò ancora??? Vigili, il cui benevolo finanziamento per l'impresa si sottintende nelle sue grate espressioni), egli proseguì a pubblicare raccolte simili - alcune assai importanti - sotto lo stesso titolo di Libro delle Muse, che venne ripreso in seguito anche dagli editori veneziani A. Gardano, F. Rampazzetto e G. Scotto per le ristampe degli stessi volumi del B. o di altre collezioni analoghe. La seconda opera stampata dal B. nel 1555 fu il Primo Libro delle Muse a quattro voci. Madrigali ariosi di Ant. Barre et altri diversi autori, per il cui sottotitolo, Madrigali ariosi, l'Einstein fa giustamente osservare che "non era un semplice nome commerciale", ma il termine migliore usato dal B. per definire * quelle melodie declamatorie in forma di madrigali, cantate prima dell'invenzione della cantata" che, attraverso i madrigali a quattro voci di Jakob van Werth del 1561 e soprattutto quelli a tre voci di Andrea Gabrieli del 1575, raggiungeranno il loro pieno sviluppo, avvicinandosi alle forme del melodramma. Il B. dedicò questo libro alla principessa Felice Orsúù, dilettante di musica, sposa di Marcantonio Colonna, e musicò anche le Stanze di Francesco Bellano fatte per le Nozze dei due illustri personaggi, come appare da un nuovo titolo stampato a p. 24 della parte del basso, e due madrigali scritti in onore del cardinale camerlengo Giulio Ascanio Sforza dì Santa Fiora. Ancora nell'anno 1555 il B. stampò L'antica musica ridotta alla moderna prattica di Nicola Vicentino e il Secondo Libro delle Muse a tre voci. Canzoni moresche di diversi Aut .(il primo libro del tempo nel quale figurino "moresche"), dedicato a Francesco de La Mola. Nel 1557 uscirono dalla sua stamperia il Secondo Libro delle Muse, a cinque voci. Madrig. d'Orlando di Lassus con una Canzone del Petrarca (con privilegio di dieci anni), edito da Giovanni Battista Bruno, che lo dedicò a Pier Francesco Ferrero, vescovo di Vercelli, e il Secondo Libro delle Muse a tre voci. Canzon Villanesche alla napolitana (con privilegio di cinque anni e dedicato dal B. a "Oliviero Crec, Abbate de Jouis [jovis] Consigliero Ordinario di S. Maiestà Cristianissima"). Nell'anno seguente il B. pubblicò, sempre con privilegio decennale, il Secondo Libro delle Muse a quattro voci. Madrigali ariosi de diversi Eccell.mì Autori, con doe Canzoni di Giannetto, chiamando così familiarmente Giovanni Pierluigi da Palestrina e quasi volendo far rilevare la medesima linea dì forza della musica profana del sommo maestro in confronto con quella sacra. Seguirono sempre nel 1558, come appare dal frontespizio e dalla dedica da Orvieto a Luca Monaldeschi della Cervaia, gli Hymni totius anni secundum ritum sanctae rom. eccl. et Magnificat cum quat. et quin. vocìbus authore... Flandro Yprensi. Noviter in lucem editi di Jacob van Kerle (nell'ultima pagina del volume compare però anche la data 1560); del 1560 sono i Madrigali a quattro voci di Francesco Menta. Nuovamente da lui composti & dati in luce; del 1562 Il Terzo Libro delle Muse a quattro voci. Madrigali ariosi, da diversi eccell. musici raccolti, et dati in luce, che Francesco Rampazzetto ristampava a Venezia l'anno dopo. Mentre nel 1563 il B. pubblicava il Terzo Libro delli Madrigali a cinque voci d'Orlando di Lassus, a Venezia il Rampazzetto ristampava nello stesso anno il Liber primus Musarum cum quattuor vocibus sacrarum cantionum que [sic] vulgo Mottetta [sic] vocantur ab Orlando di Lassus, Cipriano Rore, et aliis ecclesiasticis authoribus compositarum, & ab Antonio Barrè collectarum & in lucem nunc primum editarum, che, con alcune varianti e l'aggiunta di un dialogo di Orfeo Vecchi, veniva ancora ristampato a Milano da Francesco ed eredi di S. Tini nel 1588. Nel 1564 il B. stampò Il primo Libro delli soi madrigali a quattro voci. Nuovamente da lui composto et dato in luce di Ofivier Brassart, forse l'ultima pubblicazione del Barré. Dopo questa data, infatti, sembra non esservi più traccia della sua operosità, sebbene fosse ancora vivente nell'aprile 1579. Ai numerosi madrigali dal B. composti e inseriti nelle sue raccolte e in altre si aggiunge una Missa Ecce Panis Angelorum a quattro voci conservata manoscritta a Roma nella Biblioteca Apostolica Vaticana (Cappella Sistina,cod. 26, ff. 39V-52). Una delle più significative composizioni del B., il madrigale a quattro voci sul lamento di Bradamante, Dunque fia ver dicea,dall'Orlando Furioso dell'Ariosto (L XXXII, st. 18-21), fu trascritta e stampata in edizione moderna da P. Wagner, insieme con un altro madrigale del B., Non è pena mgggior.
La personalità artistica del B. autore di madrigali deve porsi nella sfera di Cypriano de Rore, pur avendo una maniera completamente personale nel conferire alle espressioni degli affetti e delle emozioni del canto, affidate alla voce superiore, una declamazione nitida e fervida con lieve gioco contrappuntistico; per la sua attività editoriale il B. contribuì alla fama di alcuni fra i più noti e meno noti madrigalisti del sec. XVI, in prevalenza fiamminghi (fu il primo a stampare e a far conoscere a Roma i madrigali di Orlando di Lasso), e alla diffusione delle loro opere. Nella scelta intelligente dei madrigali di J. Arcadelt, C. de Rore, O. di Lasso, Jachet Berchem, Ghislin Danckerts, Lambert [Courtoys?], Anselmo [de Reulx], Vincenzo e Alessandro Ruffo, Philippe de Monte, Giovan Domenico del Giovane da Nola, Stefano Lando, ecc., egli fu guidato dalla sua buona conoscenza della musica non meno che dal suo gusto raffinato e dalla sua sensibilità, diremmo, storica. Testimonianza di queste sue doti è particolarmente Il Terzo Libro delle Muse a quattro voci del 1562, raccolta contenente le composizioni dei più * honorati & vertuosi" musicisti del sec. XVI, in testa ai quali egli pone il venerato Cypriano de Rore, seguito dai più eccelsi maestri romani del suo tempo (Palestrina, Annibale Zoilo, Francesco Rosello [Rosselli] ) o ritenuti tali, come Orlando di Lasso e Philippe de Monte. Il B. chiama queste composizioni, nella dedica (da Romu, 3 gennaio 1562) a Indico Piccolomini d'Aragona, duca d'Amalfi, "belli parti di diversi auttori (che quasi per negligentia de i padri perivano)", compiacendosi discretamente che "per diligentia [sua]" venissero * novellamente in luce", non sapendo, tuttavia, chi dovesse ritenersi più fortunato, se le canzoni, gli autori o lui stesso. Il Pitoni dice, inoltre, che il B. "fu stampatore di Musica... et insieme Contrapuntista per stampare correttemente", sottolineando così l'accuratezza delle sue opere anche dal punto di vista tipografico. Le edizioni del B. si fregiano nel frontespizio di una graziosa marca tipografica rettangolare, con festoni, nastri e due putti, contenente un ovale nel quale figurano Apollo con il coro delle Muse. Ai lati dell'ovale, che èincorniciato dal motto "Malorum oblivionum, solatium curarum afferunt", sono posti vari strumenti musicali. Nell'ultima pagina del Primo Libro delle Muse a cinque voci e nel Secondo Libro delle Muse a cinque voci. Madrig. d'Orlando di Lassus..., opere di nostra diretta conoscenza, compare un'altra piccola e graziosa vignetta, che si potrebbe considerare una seconda marca tipografica del Barré. In un ovale, incorniciato riccamente da festoni e da due satiri (di cui uno suona la siringa e l'altro il flauto) e sormontato da due altre figure suonanti la lira e un piccolo liuto, è raffigurato Orfeo seduto sotto un albero, con vari animali ai pieldi, nell'atto di suonare una lira (o una viola) da braccio. Sullo sfondo è un paesaggio montano; un nastro con la scritta * Suavis vox ex eius ore et indefessa fluit" circonda l'ovale.
Un sonetto in lode di Onofrio Vigili, seguente il frontespizio della prima opera stampata dal B., è allusivo sia al titolo del Libro delle Muse, sia al coro delle Muse, raffigurato nella impresa, che celebrano gli onori dei personaggio cui è dedicato il volume.
Fonti e Bibl.: Bibl. Apostolica Vaticana, ms., Cappella Giulia, 1,2 (2): G. O. Pitoni, Notizia de' Contrapuntisti, e Compositori di Musica dall'anno 1000 in sino all'anno 1700, pp. 353 S.; G. Baini, Memorie storico-critiche della vita e delle opere di Giovanni Pierluigi da Palestrina, II, Roma 1828, pp. 202 s., n. 581; R. Eitner, Bibliographie der Musiksammelwerke des XVI. und XVII. 3ahrhunderts, Berlin 1877, pp. 399 S.; F. X. Haberl, Die R5Mische "Schola Cantorum" und die PdPstlichen Kapelisdnger bis zur Mitte des 16. Yahrhunderts, Leipzig 1888, p. 90; G. Gaspari, Catalogo della Biblioteca dei Liceo musicale di Bologna, Il, Bologna 1892, p. 350; III, ibid. 1893, pp. 26, 31 s., 88; P. Wagner, Das Madrigal und Palestrina, in Viertelia&sschrift fiir Musikwissenschaft, VIII, 4 (1892), pp. 431434, 442 s., 468-475, 476 s.; E. Vogel, Bibliothek der gedruckten weltlichen Vocalmusik Italiens. Aus den yahren 1500-1700, Berlin 1892, 1, p. 67; Il, passim; L. Wemer, Una rarità musicale della Biblioteca Vescovile di Szombathely, in Note d'arch. Per la storia musicale, VIII, 2 (1931), pp. 94-96, 103, 105; A. Einstein, Bibliography of italian secular vocal music printed between the years 1500-1700 by E. Vogel (revised and enlarged by A. E.), in Notes, III, n. 1, dicembre 1945, pp. 62-65, 66, e n. 2, marzo 1946, pp. 154, 161 s., 164; Id., The Italian Madrigal, III, Princeton N. J. 1949, passim (v. Indice, II, p. 874); C. Sartori, Diz. degli editori musicali italiani (tipografi, incisori, librai-editori), Firenze 1958, pp. 18 s.; Répertoire international des sources musicales. Recueils imprimés XVIe-XVIIe siècles, 1, Liste chronologique, München 1960, passim (v. Indice, pp. 598, 610); J. M. Llorens, Capellae Sixtinae Codices musicis notis instructi sive manuscripti sive praelo excussi, Città del Vaticano 1960, p. 54.