antischiavismo
Complesso di movimenti riformatori per l’abolizione della schiavitù, intrisi di valori cristiani e spirito illuminista, sviluppatisi nei secc. 18° e 19°. Nella versione statunitense, derivò da una matrice britannica. Promosso dai quaccheri, crebbe con la Rivoluzione americana. Si radicalizzò dal quarto decennio del sec. 19°, sotto la guida di W. Lloyd Garrison e dell’American anti-slavery society (➔ ), con l’intensificazione delle rivolte degli schiavi e la diffusione del revivalismo evangelico, affiancando iniziative legislative all’organizzazione della fuga dei neri dagli Stati del Sud. Divenne uno degli obiettivi dell’Unione alla fine della guerra civile e portò al varo del XIII emendamento che bandì la schiavitù nel 1865. In America Latina, nella prima metà del sec. 18°, fu l’iniziativa dei governi delle ex colonie spagnole resesi indipendenti ad abolire la schiavitù o ad attenuarla fino alla sua scomparsa. In Brasile la Societade brasilera contra a escravidão raggiunse il suo fine solo nel 1888, segnando la definitiva scomparsa della schiavitù dalle Americhe.