ANTIPATRO di Tiro
Filosofo stoico, morto in Atene poco prima del 44 avanti Cristo, anno nel quale Cicerone componeva il De officiis (cfr. De offic., II, 86). Ebbe per maestri Stratocle di Rodi, scolaro di Panezio, e Antidoto (Ind. Herc., col. 79). Secondo il racconto di Plutarco (Cat., 4), da lui Catone Uticense fu avviato allo studio della filosofia stoica. È probabile che egli abbia scritto un Περὶ καθήκοντος (Sul dovere): e Diogene Laerzio cita di lui più volte un Περὶ κόσμου (Sul mondo), che però, come anche altri scritti pure ricordati dal Laerzio, è dubbio (per la mancanza di ulteriore determinazione dopo il nome 'Αντίπατρος) se vadano realmente riferiti a lui o all'altro filosofo stoico, di età anteriore, Antipatro di Tarso (v.).
Bibl.: H. Cohn, Antipater von Tyros, in appendice al suo Antipater von Tarsos, Berlino 1905, p. 87 segg.; E. Zeller, Philos. d. Griech., 3ª ed., III, i, p. 585, n. 1; von Arnim, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl. d. class. Altertumswiss., I, col. 2516.