Vedi ANTIOCO II Teo di Siria dell'anno: 1958 - 1994
ANTIOCO II Teo di Siria (᾿Αντίοχος ὁ Θεός)
Figlio (286-246 a. C.) del precedente, correggente dal 269 circa, successe al padre dopo la morte di questi (261). Molti riconoscono un ritratto di A. II in un bel bronzo del Museo Naz. di Napoli, proveniente dalla Villa Ercolanese dei Pisoni, e, per spiegare le divergenze dall'immagine delle monete, ammettono una notevole idealizzazione. L'opera rientra in realtà nel gusto per le tettoniche ancora semplici del tempo di Antioco II. Non c'è nessuna esuberanza barocca nella sintassi dei volumi né alcuna complessità nell'espressione psicologica, ma il confronto fra il profilo delle monete e quello della scultura non porta a conclusioni confortanti per l'identificazione. Nelle monete la fronte è sfuggente e segue la linea del naso, sicché l'angolo fra la sommità della fronte, la punta del naso e il mento è notevolmente acuto; nel bronzo, fronte, bocca e mento sono su una linea verticale. Considerato peraltro che il bronzo ercolanese rappresenta un dinasta e che una somiglianza generica con i tipi monetarî dei Seleucidi esiste, non si può del tutto escludere ch'esso rappresenti Antioco II. Non sembra accettabile invece l'identificazione proposta dall'Ippel con Antioco I, anche ammettendo la maggior idealizzazione possibile. Una immagine giovanile del monarca con gli attributi di Perseo si vuol riconoscere in una statuetta di bronzo da Pompei (Notizie Scavi, 1901, p. 300 s.) in cui altri riconoscono Antioco VIII (v.) oppure Alessandro I Balas.
Bibl: O. Rossbach, in Neue Jahrb. f. klass. Alt., III, 1899, p. 54; E. Pfuhl, in Jahrbuch, XLV, 1930, p. 21 s.; Ippel, Neapel, Lipsia 1927, p. 94; E. Suhr, Sculpt.-Portr. of Greek Statesmen, Baltimora 1931, p. 161 s.; L. Laurenzi, Ritratti greci, Firenze 1941, n. 57 e n. 93; B. M. Felletti Maj, Cat. Musei e Gallerie d'Italia, Il Museo Nazionale Romano: I Ritratti, Roma 1953, p. 28.