ANTIOCHOS ([᾿Αν]τίοχος?)
1°. - Scultore e copista greco di scuola neo-attica, con ogni verosimiglianza ateniese, attivo verso la fine del I sec. a. C. È noto per essere l'autore di una delle copie dell'Atena Parthènos di Fidia, conservata nella Coll. Ludovisi al Museo Naz. Romano. La firma dell'artista è incisa su una delle pieghe laterali del peplo, che scendono verso il piede destro. L'integrazione [᾿Αν]τίοχος [᾿Αϑη]ναῖος è la più logica, anche se, teoricamente, si potrebbe pensare anche a un [Μη]τίοχος. Poco credibile è invece la lettura e l'integrazione [Λ]ΙΝΔΙΟΣ per quanto riguarda l'etnico al posto di [ΑΘΗ]ΝΑΙΟΣ. Fra le numerose copie della Parthènos di Fidia questa di A., pur essendo fra le più grandi ed esteriormente fedeli, non è certo una delle migliori dal punto di vista artistico e, per di più, è completamente alterata dai restauri, soprattutto nel cimiero e nelle braccia, aperte in un gesto senza significato, là dove la posa dell'originale era con il braccio sinistro abbassato con la mano appoggiata allo scudo, mentre la destra protesa sosteneva una Nike. Si tratta quindi di una copia non tanto esteriormente infedele quanto fiacca nel modellato e spiritualmente lontana dal grande originale fidiaco.
Bibl: C. R. Dati, Vite de' pittori, Firenze 1667, p. 118; C.I.G., III, p. 6135; H. Brunn, Gesch. gr. Künstler, Stoccarda 1889, I, pp. 550, 567; E. Loewy, I.G.B., 342; O. Puchstein, in Jahrbuch, V, 1890, p. 101; I.G.I., p. 1233; M. Collignon, Hist. Sculpt. Gr., II, Parigi 1897, p. 635; D. M. Robinson, in Amer. Journ. Arch., XV, 1911, p. 499; W. Helbig, Fuehrer3, II, p. 1304; G. M. Richter, Three Critical Periods, Oxford 1951, p. 46; C. Albizzati, in Journ. Hell. Stud., XXXVI, 1916, p. 390; H. Schrader, Phidias, Francoforte s. M. 1924, p. 35; R. Paribeni, Il museo delle Terme, Roma 1939, p. 94, n. 120; F. Noack, in Jahrbuch, XLV, 1930, p. 206 ss.; G. Becatti, Attikà, in Riv. Ist. Arch. St. dell'Arte, 1940, p. 84; Ch. Picard, Manuel, I, p. 393.