ANTILIBANO (A. T., 11-12)
Sistema montuoso della Siria centrale, sorgente a E. del Libano, dal quale lo separa la lunga ampia e profonda depressione valliva della Biqā‛, la Celesiria (Κοίλη Συρία) dell'antichità classica. Il limite è incerto verso E., dove si staccano da esso le cosiddette catene di Damasco e di Palmira; pure incerto è il limite a S., a meno che non vi si comprenda anche il gruppo del Hermon, verso il quale convergono le sue catene. L'Antilíbano si presenta nell'insieme come un grande altipiano dell'altezza media di m. 1300-1500, smembrato in una serie di dorsali che si vanno allargando a ventaglio in direzione di NNE. e NE., dal Hermon alla linea Ḥomṣ-Palmira. Il Hermon innalza a m. 2760 la sua cima nevosa, indi si abbassa verso N. in un altipiano carsico alto m. 1400, dapprima unito e poi gradatamente suddividentesi nelle varie catene dell'Antilibano. Le più notevoli fra queste sono: 1. il Gebel Zebdānī (m. 1800), che si innalza con due gradini dalla valle della Biqā‛ ed è limitato ad E. dall'importante depressione per cui passa la ferrovia di Damasco; 2. la catena principale dell'Antilibano, che si eleva ad oriente di tale depressione in forma di grandioso baluardo lungo 120 e largo 30 km., e che si può considerare come un altipiano rialzato ai margini in due creste, l'occidentale culminante a m. 2480 con l'Abū Ḥīn l'orientale a 2680 col Ṭal‛at Mūsá. Verso E. la catena declina con tre serie di gradini: il primo e più alto (1600-1800 m.) è l'‛Assāl el-Ward; il secondo è l'altipiano del Gebel el-Ma‛arrah, continuantesi col Gebel al-Wusṭānī fino all'oasi di Karieten (al-Qaryatayn). Chiude la serie dei rilievi montuosi la lunga catena orientale di Palmira, o Gebel ash-Sharqī, formante unità a sé, che tocca i 1850 m. e decorre da Damasco fino a Palmira.
L'Antilibano è formato prevalentemente da calcari del Cretacico superiore e dell'Eocene, separati da marne senoniane. In pochi punti affiorano le arenarie della Nubia rappresentanti il Cretacico inferiore, e solo al Hermon emerge il nucleo di calcari giurassici. Tettonicamente si è, come in generale per le catene della Siria, in una zona di fratture e di pieghe ad un tempo: pieghe e fratture di età neogenica. Una grande fossa tettonica è la valle della Biqā', sul prolungamento della fossa del Giordano. Dal grande massiccio anticlinale del Hermon, a fianchi fratturati e dislocati, si diramano, a costituire l'Antilibano, cinque pieghe anticlinali a lor volta fratturate: le tre occidentali larghe e piatte, corrispondenti allo Zebdānī e alla catena principale, le due orientali più strette e inclinate ad E. fino a rovesciarsi e ad accavallarsi sulla piana di Damasco. Un'anticlinale a sé stante è la catena del Gebel ash-Sharqī.
I passi sono elevati; gli altipiani deserti e crivellati da doline. Il limite superiore della vegetazione arborea è intorno ai m. 2000; gli arbusti subalpini giungono fino alle cime più elevate. I boschi sono specialmente di lecci fino a m. 1300, indi di pini, cipressi, ginepri (non di cedri, che sono oggi estremamente localizzati).
Intorno all'etnografia e alla storia dell'Antilibano v. libano.
Bibl.: C. Diener, Libanon, Grundlinien der phys. Geogr. und Geol. von Mittel-Syrien, Vienna 1886; M. Blanckenhorn, Syrien, Arabien und Mesopotamien, in Handb. d. Regionalen Geol., 17. Heft, Heidelberg 1914.