ANTIGONOS di Karystos (᾿Αντίγονος ὁ Καρύστιος, Antigñnus Carystius)
È una figura multiforme di artista e di scrittore della prima epoca ellenistica (III sec. a. C.). Col suo nome sono ricordati un biografo, un paradoxografo e uno scultore-scrittore di arte (scultura e pittura); poiché sono contemporanei e oriundi dalla medesima città, in Eubea, nulla vieta di pensare che si tratti di una persona sola, come dimostrò il Wilamowitz.
A. fu scolaro del filosofo Menedemo di Eretria morto poco dopo il 278 a. C.: non era un gran pensatore, ma un buon dialettico e logico. Evidentemente il giovane scultore di Karystos apprese dal maestro tutte le regole retoriche del bios o "ritratto" letterario, le applicò, per quella costante legge greca della equivalenza tra la parola e l'immagine, alle creazioni plastiche e pittoriche.
La documentazione artistica di A. è contenuta in Plinio nel libro delle fonti (i, 33 e 34), dove egli è appaiato sempre con Xenokrates tra gli scrittori di storia della scultura in bronzo (toreutice), e inoltre al xxxiv, 84 (plures artifices fecere Attali et Eumenis adversus Gallos proelia Isigonus, Pyromachus, Stratonicus, Antigonus, qui volumina condidit de sua arte) e al xxxv, 68 (hanc ei (cioè a Parrasio) gloriam concessere Antigonus et Xenokrates qui de pictura scripsere praedicantes quoque, non solum confitentes). La partecipazione di A. ai grandi ex-voto attalici a Pergamo risulta in certo modo confermata anche da alcuni frammenti di epigrafi trovate a Pergamo. Infine secondo un'altra fonte (Zenob., v, 82 e altri) A. narrava come la Nemesi di Ramnunte, opera di Fidia, avesse in mano un ramoscello con un cartellino pieghevole che recava l'iscrizione "Agorakritos di Paros fece"; e aggiungeva che non c'era da meravigliarsi della cosa poiché molti altri artisti apposero alle proprie opere nomi altrui.
Da tutto il complesso delle fonti può ricostruirsi pertanto la complessa personalità di questo artista cresciuto su buone basi filosofiche, autore di opere celebrate, quali i grandi donari di Attalo, e fecondo scrittore, tra l'altro, di opere tecniche intorno alla sua arte. Il fatto di trovarsi in Plinio appaiato a Xenokrates - altro scultore e scrittore tecnico famoso - costituisce alta lode per Antigonos. Sol che, mentre noi sappiamo che Xenocrates introdusse alcuni criteri di natura democritea, come l'evoluzione, il ritmo, l'armonia, sembra che A. applicasse concetti retorici di origine pergamena, quali diligentia, ingenium, cura, visiones, velocitas, facilitas, gravitas, simplicitas, comites, fortuna, merces (Robert). Infine, l'episodio della Nemesi può far pensare che A. non disprezzasse neanche l'elemento turistico e aneddotico. Comunque, l'espressione pliniana praedicantes, corrispondente a un greco kerössontes, dimostra che i due scultori non si limitavano a descrivere o a riconoscere i meriti altrui, ma "bandivano" un nuovo verbo artistico.
Non è stata ancora tentata la ricostruzione dei frammenti di A. dal testo di Plinio, dove sono contesti evidentemente con quelli di Xenocrates.
Bibl: U. v. Wilamowitz, Antigonos von Karystos, in Phil. Untersuchungen, IV, 1881; C. Robert, Kunsturteile des Plinius, ibid., X, 1886, p. 75 ss.; E. Loewy, Inschriften griech. Bildhauer, 1885, n. 154, con qualche dubbio sulla unicità del personaggio; C. Robert, in Pauly-Wissowa, I, c. 2421, s. v.