ANTIGONEA (Άντιγόνεια, Antigonea)
Città della Chaonia, nell'Epiro settentrionale, nei pressi dell'attuale Gjirokastra (Albania meridionale), situata su una collina (alta 700 m) che sorge nella valle del fiume Drinos (Drin). Fondata all'inizio del III sec. a.C. dal re Pirro (che ricavò il nome da quello della moglie Antigone), fu distrutta dal console romano Emilio Paolo nel 168 a.C.
L'acropoli, posta sulla sommità del colle, era cinta di mura; un'altra cinta, lunga 4 km, circondava la città, la cui superficie è di 45 ha. La tecnica di costruzione più estesamente applicata è quella isodomica; in alcuni punti fu usata quella poligonale. Nei tratti superstiti le mura appaiono rinforzate da torri, disposte a intervalli regolari; si sono pure identificate porte, anch'esse munite di torri. L'impianto urbanistico, pur articolato in terrazzamenti sul terreno scosceso, è ad assi ortogonali di tipo ippodameo, con insulae di 200 piedi. Sono state scoperte abitazioni con peristilio, una delle quali (la più grande) misura m 30 X 27. Numerosi sono i rinvenimenti di monete ellenistiche (c.a 450 pezzi); importanti anche gli oggetti in ferro e in bronzo: fra quest'ultimi bisogna ricordare 14 tessere che recano iscritto il nome della città.
Bibl.: N. G. L. Hammond, Antigonea in Epirus, in JRS, LXI, 1971, pp. 112-115; D. Budina, Antigonée, in Iliria, II, 1972, pp. 269-378; id., Antigonée d'Epire, ibid., IV, 1976, pp. 327-335; id., Vendi dhe roli i Antigonese ne luginën e Drinosit («Posizione e ruolo di Antigonea nella valle del Drinos»), ibid., XV, I, pp. 151-165; id., Le lieu et le rôle d'Antigonea dans la vallée du Drinos, in L'Illyrie méridionale et l'Epire dans l'antiquité, Clermont-Ferrand 1987, pp. 159-165.