Antigone (Antigonè)
Ben noto personaggio della mitologia classica, figlia di Edipo e di Giocasta, e sorella di Ismene, Eteocle e Polinice. Accompagnò l'infelice padre, esule e mendico, nell'Attica e gli restò accanto sino alla sua scomparsa, avvenuta a Colono. Quindi ritornò a Tebe e, dopo che i due fratelli caddero l'uno per mano dell'altro, diede, contro il divieto del tiranno Creonte, sepoltura al cadavere di Polinice, ponendo le leggi divine al di sopra di quelle umane. Perciò fu condannata ad essere sepolta viva in una caverna sotterranea, dove pose fine ai suoi giorni.
Virgilio, rispondendo a Stazio in un colloquio che si svolge mentre i tre salgono la scala che conduce al VI girone del Purgatorio, e con squisito tratto di gentilezza mostrandogli quanto profondamente conosca la sua opera, ricorda tra i personaggi che sono nel Limbo A. insieme con Deifile, Argia, Ismene, Isifile, Manto, Teti e Deidamia con le sue sorelle, come personaggi de le genti tue (Pg XXll 109-114), cioè della Tebaide e dell'Achilleide (per A., cfr. Stazio Theb. XII 349 ss.). Alla prima di queste due opere D. si richiama quando ricorda il mito di Edipo (Cv III VIII 10) e alcuni dei personaggi qui menzionati (Cv IV XXV 6, dove Stazio è detto lo dolce poeta... de la Tebana Istoria).
Il fatto che Virgilio mostri di conoscere l'opera di Stazio rappresenta, come ha notato il Porena, " un'altra di quelle immaginazioni meramente poetiche " che deve essere accettata " senza pretendere di vederci sotto un fondamento sistematico e ragionevole ". Occorre inoltre notare che dall'interpretazione del v. 113, che rappresenta " una delle cruces dantesche, non per l'oscurità, ma per l'incredibile contraddizione " (Parodi, Lingua 376), dipende la possibilità della valutazione strutturale dei vv. 109-114, in quanto, se si è disposti, per sanare la contraddizione con l'episodio di Manto nel XX dell'Inferno, a leggere col Torraca e il Parodi (" Bull. " XXIII [1916] 47; XXIV [1917] 170) la figlia di Nereo, Teti, al posto di la figlia di Tiresia, e Teti (nonostante sia difficile spiegare paleograficamente il passaggio da Tiresia a Nereo), è possibile pensare che Virgilio abbia ricordato con si veggion e Védeisi i personaggi della Tebaide, con èvvi quelli dell'Achilleide (v. MANTO).
Questa rassegna di figure del mito ha lo scopo di completare la serie degli eroi e delle donne più famose dell'antichità di cui in If IV 121-144, proprio come la precedente (Pg XXll 100-108), comprendente scrittori latini e greci, completa quella di If IV 88-90 (v. ANTIFONTE, e soprattutto STAZIO).