ANTIGAS
. La difesa contro i mezzi tossici di combattimento può essere fatta: a) proteggendo i singoli individui per mezzo di apparecchi individuali di difesa; b) proteggendo determinati locali in cui gl'individui possano rimanere al riparo per qualche tempo anche senza tenere indossata la protezione individuale; c) col risanamento di zone di terreno, di trincee e di locali stati invasi dai gas; d) con sistemi di allarme capaci di segnalare l'inizio di un attacco con gas su una data zona, perché quanti si trovano in tale zona possano provvedere nel modo più conveniente alla propria sicurezza. La difesa di cui a b) c) d) si chiama anche protezione collettiva, ed é oggi parte importante di qualsiasi organizzazione fortificatoria, sia permanente, sia campale. La protezione dei locali ha grande importanza, non soltanto riguardo all'esercito di campagna, ma anche riguardo alle misure di salvaguardia dei grandi centri abitati all'interno del paese, esposti ad attacchi con agenti tossici per opera degli aerei nemici. Perché un locale, sia esso un ricovero costituito come elemento di una organizzazione fortificatoria, sia esso un locale qualsiasi di ricovero per la popolazione non combattente dei centri urbani, possa servire di protezione contro gli agenti tossici di lotta, deve avere pareti impermeabili (intonaco interno di cemento o vernice a tenuta); le sue aperture devono essere ridotte al minimo, limitandosi possibilmente alla sola apertura di entrata e uscita delle persone; le aperture devono essere chiudibili facilmente, meglio ancora automaticamente, con dispositivi che non permettano l'ingresso dell'aria infetta. Il dispositivo più usato durante la guerra mondiale per la chiusura degl'ingressi dei ricoveri e delle caverne, nonché per la chiusura delle porte e finestre dei baraccamenti, consisteva in un sistema di doppie tende (coperte di lana o anche teli da tenda) applicate su telai inclinati in senso opposto e convergenti verso l'alto, adattati opportunamente alle aperture in modo da ottenere a tenuta le giunzioni con le pareti, come indica la fig. 1 rappresentante la sezione dell'ingresso di un ricovero in caverna.
Le tende venivano disposte una dietro l'altra, distanti tanto da lasciare nell'intercapedine o camera ad aria compresa fra di esse lo spazio sufficiente per una persona: in alcuni casi, per dare anche l'ingresso a feriti in barella, lo spazio d'intercapedine poteva essere di 2 o 3 metri. Le tende venivano poi imbevute di soluzioni capaci di neutralizzare le sostanze tossiche usate dal nemico. Quando non si era in pericolo di attacco mediante gas, la tenda esterna poteva stare arrotolata in alto (v. fig. 2).
Quando v'era, invece, minaccia di attacco mediante gas, o l'attacco era in atto, la tenda veniva lasciata cadere in basso (v. figura 3).
Il vano tra le pareti del locale e i telai dovrà essere ermeticamente sigillato con terra compressa o con sacchetti di terra: nel caso di locali in muratura (cantine di costruzioni in centri abitati, tettoie di fabbriche, ecc.), la tenuta verrà costituita con riempimento di cemento puro o con altro mastice impermeabile. Un sistema più perfezionato, e specialmente adatto per le costruzioni nei grandi centri abitati all'interno del paese, è quello della sistemazione di chiusure a tenuta per mezzo di guarnizioni elastiche forzate. Con queste chiusure la protezione è completa, salvo naturalmente l'eventualità di screpolature prodotte dall'azione esplosiva dei proietti. Per ricoveri in zona di combattimento, un dispositivo di questo genere è meno conveniente, in quanto le chiusure possono, per l'effetto del soffio di esplosioni di proietti, forzarsi definitivamente nel rispettivo telaio e impedire quindi l'uscita degli uomini, quando occorra passare al contrattacco. Sistemi di questo genere sono pertanto consigliati solo per locali dai quali non sia necessario poter uscire rapidamente (centralini telefonici, infermerie, ecc.). Quando gli attacchi con gas siano molto intensi e prolungati, i soli dispositivi a tenuta sono insufficienti, ed è necessario sussidiarli con apparecchi neutralizzatori. Tali apparecchi sono generalmente costituiti da aspiratori con dispositivi di filtrazione e di neutralizzazione degli agenti tossici (cassette filtro). I dispositivi sono costituiti con sostanze assorbenti ed epuranti disposte nelle cassette filtro a strati intramezzati con sostanze capaci di arrestare gli agenti irritanti (difenilcloro- e difenilcianoarsina, per esempio). Un filtro di questo genere è stato studiato da noi, durante la guerra, dal prof. Angeli del R. Istituto superiore di Firenze. In Francia si sono usati due tipi di casse filtranti: il tipo Leclerq e il tipo Petit. Essi consistevano in casse a compartimenti con scatole filtranti, sostituibili a mano a mano che venivano ad esaurirsi, cominciando da quelle più in contatto con l'ambiente infetto. In ogni caso poi, quando la permanenza degl'individui nel locale chiuso debba prolungarsi, occorre provvedere al rinnovamento d'aria. A ciò è possibile provvedere con lo stabilire una circolazione d'aria mediante ventilatori. L'aria infetta viene immessa nell'ambiente, previo passaggio attraverso cassette filtro, e viene espulsa mediante speciali apparecchi. Quando un procedimento di questo genere non sia possibile, o anche a sussidio di un tal procedimento, quando sia ritenuto insufficiente, esso può venir sostituito o sussidiato con quello consistente nello sprigionare ossigeno da bombole in cui l'ossigeno sia compresso. Il fabbisogno è di 30 litri di ossigeno per ogni uomo e per ogni ora di soggiorno. In mancanza di ossigeno compresso, si può ottenere l'ossigeno ponendo ogni quarto d'ora e per ogni uomo una cartuccia di 50 gr. di oxilite entro una bacinella contenente un po' d'acqua.
Altro provvedimento essenziale dell'organizzazione antigas è quello della disinfezione dei locali o del terreno infettati dagli agenti tossici, e specialmente da quelli di carattere persistente. Per risanare i ricoveri invasi da tali agenti sono state usate speciali cartucce sul tipo delle cartucce di fucili da caccia, contenenti una piccola ampolla di vetro piena di piridina o di dimetilanilina. Per la disinfezione del terreno e specialmente degl'imbuti fatti da proietti ad agenti tossici è specialmente atto il cloruro di calcio secco pulverulento, spruzzato con pompe irroratrici.
Un provvedimento indispensabile perché nelle zone minacciate siano prese prontamente le misure di difesa è una buona organizzazione di segnali d'allarme antigas. Una rete di vedette capaci di conoscere alla vista, all'olfatto o con reagenti chimici l'esistenza di gas tossici, combinata con un sistema di segnalazioni (specialmente acustiche: sirene altisonanti, klakson), costituisce l'essenza di tale organizzazione.