anti-Pdl
agg. inv. Che si oppone alla linea politica del Partito della Libertà.
• Per la stessa, identica legge del paradosso l’intera vicenda dello spot australiano pro-eutanasia ha come sfondo una legge della Repubblica (ancorata alla riforma della Rai del 1975) e una testata giornalistica di riferimento, cioè Rai Parlamento, saldamente in mano al Pdl. Impossibile, dunque, parlare di una «sindrome Raitre». Cioè di un via libera allo spot dettato da una spinta anti-Pdl, o anti-movimenti a favore della vita. (Paolo Conti, Corriere della sera, 18 dicembre 2010, p. 15, Politica) • Non sta messo meglio il Terzo polo, che nell’isola che poteva vederlo grande protagonista ha mostrato invece i prodromi del suo spappolamento, con l’Udc che si riavvicina alla destra e l’accoppiata Mpa-Fli smarrita tra il fervore anti-Pdl e l’attesa beckettiana delle decisioni dei Democratici. (Rudy Francesco Calvo, Europa, 22 maggio 2012, p. 3, News Analysis) • Tutti contro tutti. E il Pd resta «democratico» come partito solo nel nome, perché da quelle parti decidono in pochi. Al massimo uno o due: il segretario [Guglielmo] Epifani ‒ sempre più compresso in un ruolo che sta interpretando davvero maluccio ‒ e [Dario] Franceschini, il ministro più anti-Pdl del governo con il Pdl. (Igor Traboni, Giornale d’Italia, 28 luglio 2013, p. 2, Attualità).
- Derivato dalla sigla Pdl con l’aggiunta del prefisso anti-.
- Già attestato nell’Unità del 5 aprile 2008, Firenze, p. I (Osvaldo Sabato), nella variante grafica anti Pdl.