anti-gender
(anti gender), s. m. e agg. inv. Contrarietà al riconoscimento di una teoria di genere; a essa relativo.
• In verità, mamme e papà non avevano mai creduto alle rassicurazioni dispensate dal comune di Trieste e dal ministero dell’Istruzione, che avevano dipinto il progetto come l’avanguardia della prevenzione al bullismo. Per loro, l’iniziativa aveva il chiaro intento di aprire le porte degli istituti alla «rivoluzione gender». Così sono riuniti in comitati per il no, si sono ribattezzati paladini dell’anti-gender, e armati di striscioni una settimana fa sono andati a protestare in consiglio regionale per riprendersi il «diritto di educare i nostri figli». (Lodovica Bulian, Giornale, 18 dicembre 2015, p. 10, Attualità) • È partito ieri lo «Sportello famiglia» voluto da Regione Lombardia, per aiutare i nuclei familiari a salvaguardare la loro libertà educativa verso i figli. Ribattezzato dai critici «sportello anti gender», il centralino è gestito dall’Age Milano a cui la Regione, che gestisce materialmente il centralino, gira le richieste che appaiono fondate. (Avvenire, 13 settembre 2016, Cronaca di Milano, p. I) • Nell’occhio del ciclone per «colpa» dei social, don Giulio [Mignani] è un po’ spaesato, ma non arretra: una decina di giorni fa ha firmato la petizione del coordinamento Rainbow per fermare lo sportello «anti-gender» voluto dalla Regione Liguria guidata da Giovanni Toti (Forza Italia). (Erika Dellacasa, Corriere della sera, 23 gennaio 2017, p. 19, Cronache).
- Dall’ingl. antigender.
- Già attestato nella Repubblica del 27 febbraio 2015, Milano, p. VI.