ANTEQUERA (A. T., 43)
Città della Spagna meridionale, capoluogo di partido judicial nella provincia di Málaga, situata a 456 m. s. m., tra la Sierra de Abdalagis e el Torcal, nel bacino superiore del torrente Guadalhorce. Nel 1920 contava 35.526 abitanti. Ha dintorni fertili e ben coltivati a cereali, olivi, alberi da frutto e legumi. Possiede qualche industria (fabbriche di tessuti di lana, di cappelli, di saponi, di gesso e calce) e il commercio vi è abbastanza attivo. Antequera è stazione sulla ferrovia Bobadilla-Granata; vi passa anche la carrozzabile da Granata a Málaga. Fu tenuta dagli Arabi fino al settembre 1410, quando se ne impossessò l'infante don Fernando, poi detto del de Antequera.
A ricordare l'Anticaria romana ed altre località circostanti della stessa epoca, rimangono solamente alcune iscrizioni sull'arco di S. Maria, eretto in onore di Filippo II nel 1585, mentre il Castello, con la famosa Torre Mocha "torre mozza", conquistato nel 1410 dall'infante Don Fernando l'Onesto, pur esso d'origine romana, fu riedificato dai Goti e poi dagli Arabi. Notevoli anche le chiese di S. Maria e di S. Stefano, del sec. XV e del XVI; e, in vicinanza della città, la Cueva de Menga, esemplare importantissimo dell'architettura dolmenica in Spagna.