ANTEO (᾿Ανταῖος Antaeus)
Gigante. La lotta con Eracle è il motivo culminante del mito di A., ed è anche l'unico tema che, per quel che sappiamo, tratta l'arte figurativa nel rappresentare tale personaggio; anzi i due contendenti finiscono col diventare allegoria della forza bruta che soccombe lottando contro la forza cosciente. L'episodio era rappresentato nello Heraklèion di Tebe - non è chiaro se in una metopa o se sul frontone - ad opera di un Praxiteles (Paus., ix, 11, 6), che si presume sia stato Praxiteles il Vecchio. Forse appariva anche nel gruppo di Lysippos ad Alyzia (Strab., x, p. 459). Pare invece da escludere che questo A. sia stato soggetto di un quadro di Apelle (Plin., Nat. hist., xxxv, 93). Descrizioni retoriche in Anthol. Palat., ix, 391; Philostr., ii, 21; Liban., Ekphr., iv, 1082. Il soggetto si incontra nella pittura vascolare a figure nere di stile tardo ed a figure rosse di stile severo: famoso è il cratere di Euphronios (Louvre); un gruppo di bronzo trovato a Lixus (Marocco) rappresenta la lotta di Eracle e A.; meno frequente e meno identilicabile con certezza in marmi e pitture, tale mito si ritrova in monete e gemme d'età romana imperiale.
Bibl: G. Oertel, in Roscher, I, cc. 362-364, s. v. Antaios; A. Furtwängler, ibid., cc 2206 s., 2230 s., 2245; K. Wernicke, in Pauly-Wissowa, I, cc. 2339-342, s. v. Antaios, n. 1; J. Overbeck, Schriftquellen, nn. 1285, 1882, 1477; M. Tarradell, in Zephyrus, I, 1950, p. 49 ss.