Famiglia di organari e musicisti, il cui primo esponente fu Bartolomeo (n. Lumezzane 1450 circa - m. dopo il 1503), operoso a Brescia, Milano, Bergamo; ne continuarono l'attività i figli Giovanni Battista (n. forse Brescia fine sec. 15º - m. 1556 circa), attivo come organaro a Padova e quindi (dal 1544) come organaro e organista nella chiesa dell'Incoronata a Lodi, Giovanni Giacomo (n. forse Brescia 1501 - m. dopo il 1557), che portò a un alto livello l'arte familiare e i cui capolavori sono considerati gli organi dei duomi di Brescia (1536), di Salò (1536-48), di Milano (1552). Figlio di Giovanni Battista fu Graziadio (n. Brescia 1525 - m. dopo il 1590), costruttore degli organi di S. Maria Maggiore e di S. Spirito a Bergamo (1546-66), di S. Barbara a Mantova (1565-66), di Asola (1573-75), di S. Giuseppe a Brescia (1581), della collegiata di Bellinzona (1584-86). Dal 1570 ebbe come aiuto il figlio Costanzo (Brescia 1549 - ivi 1624), il più illustre rappresentante della famiglia, costruttore di organi a Brescia, Parma, Venezia, Bergamo, ma noto specialmente come organista (allievo di G. Gavazzoni) e valente compositore di musica sacra e organistica; nella sua operetta L'arte organica (1608) ha lasciato notizie preziose sull'attività della sua famiglia e sulla tecnica organistica italiana del suo tempo.