ANTEDONE (Ανϑηδών, Anthedon)
Antica città sulla costa settentrionale della Beozia, presso il confine con la Focide, sulla sommità d'un colle che forma una delle pendici settentrionali del monte Messapio; ne esistono cospicue rovine, scavate dalla Scuola americana di Atene; la cinta ristretta della città aveva forma semicircolare, l'agorà, adorna di alberi, era limitata da una doppia serie di portici, il porto era protetto da due robuste dighe. Verso il 300 a. C., Antedone apparteneva alla Lega Beotica; distrutta da Silla durante la guerra contro Archelao, generale di Mitridate, fu presto ricostruita. Gli abitanti, cui la leggenda attribuiva origine tracia, conosciuti per la loro avarizia, vivevano della pesca, e della raccolta delle spugne e delle conchiglie della porpora: come loro progenitore e protettore onoravano Glauco, e mostravano sulla spiaggia il punto dal quale s'era gettato nel mare per essere convertito in dèmone marino.
Bibl.: Hirschfeld, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., I, col. 2360 seg.