TRESIČ-PAVIČIČ, Ante
Scrittore croato, nato il 10 luglio 1867 a Verbagno (Lesina). All'università di Vienna si laureò in filosofia. Passò buona parte della sua vita in viaggi e studî e negli anni 1918-1927 fu ambasciatore iugoslavo a Madrid e Washington. Dell'Italia, della sua lingua e cultura è profondo conoscitore.
La sua prima raccolta di versi è del 1891: Glasovi s mora Iadranskoga (Voci dal mare Adriatico). Seguirono altre raccolte, di cui le più note sono: Nove pjesme (1894, Poesie nuove); Gjuli i Zumbuli (1900, Rose e giacinti); Valovi misli i čuvstava (1903, Onde di pensieri e sentimenti); Sutonski soneti (1904, Sonetti crepuscolari). Compose anche romanzi e novelle: Sudbina izdajice (Il destino del traditore); Izgubljeni ljudi (1894, Gente perduta), Pobjeda kreposti (1898, Il trionfo della virtù); Moć ljepote (1901, La potenza della bellezza) e drammi: Ljutovid Posavski (1894, Lodovico P.); Simeon Veliki (1897, Simeone il grande); Katarina. Zrinjska (1899); la trilogia Finis reipublicae (1902-1911; le due prime parti sono apparse in autoversioni italiane: L'esilio di Cicerone, Trieste 1931; Divo Giulio Bruto e Porzia, Milano 1931); Hirud (1910, Erode). Nelle liriche il Tr. ormeggia il classicismo del Carducci e canta tutto un mondo fenomenico, sensitivo, intellettivo panteisticamente inteso ed espresso in varie forme classiche o classicheggianti. Nelle novelle e nei romanzi tratta a preferenza temi moderni, espressi con arte simbolica. Nel repertorio teatrale preferisce i drammi storico-romantici, svolge argomenti romani, slavi ed è tanto preso dall'erudizione che trascura la vera azione drammatica, per cui i suoi lavori hanno più valore dottrinario che efficacia artistica. Emerse soprattutto nella poesia lirica occupando un posto eminente nella letteratura serbo-croata agli albori dei suoi movimenti moderni.
Bibl.: A. Petravic, Nove studije, i portreti (Nuovi studî e ritratti), Osijek 1910; U. Urbani, Scrittori jugoslavi, Zara 1935.