ANSALDO
Le notizie relative a questo giurista e canonista bolognese permettono di stabilire ch'egli visse nel pieno sec. XII. Lo troviamo, infatti, con la dicitura M[agister] Ansaldus tra i canonici della Chiesa di Bologna (Alidosi, Li canonici ... ) dell'anno 1149; e il 3 giugno 1154 è presente alla sottoscrizione di un privilegio concesso dal vescovo bolognese Gerardo al monastero dei camaldolesi di S. Cristina alle Sette Fontane. In questo documento (pubblicato da G. B. Mittarelli, in Annales Camaldulenses, t. III, App. col. 472) egli si firma Ego Magister Ansaldus diaconus m[anu] m[ea]s[ub] s[cripsi].
Stando alla testimonianza del Sarti (De claris Archigymnasii Bononiensis professoribus), si ha menzione di A. sin dal 1151 (nell'edizione a cura di M. Fattorini dell'opera del Sarti, l'episodio, per un evidente errore di stampa, è datato MCCLI [sic], anziché MCLI; tuttavia, successivi biografi sono stati tratti in inganno da questa svista, come si dirà oltre) per essere stato A. presente alla consegna fatta dal vescovo Gerardo all'arciprete di Bologna, Alberto, di una pietra consacrata, ceduta, poi, all'abbate di S. Michele presso Medicina per la costruzione di una chiesa.
Infìne, è fatta menzione di A. nelle tavole dei canonici regolari di S. Vittore dell'anno 1174 che il Sarti dice di aver consultate nell'Archivio di S. Giovanni al Monte; in quest'ultimo documento egli è nominato come Ansaldus magister.
Che Ansaldo fosse stato maestro di diritto nello Studio bolognese, sembra fuor di dubbio, dato che lo troviamo nominato, ed egli stesso si firma, con la qualifica di magister, titolo che si dava agli ecclesiastici che insegnavano teologia o diritto. L'Alidosi (Li dottori ...) lo elenca tra i dottori di quello Studio nell'anno 1149. Sebbene non ci rimangano testimonianze dirette della sua produzione scientifica e del suo lavoro di docente, non è azzardato collocarne lo sviluppo e lo svolgimento in quella corrente di ecclesiastici bolognesi che all'apparire dei Decretum di Graziano ne intrapresero lo studio e l'insegnamento, a somiglianza di quanto facevano i giuristi civilisti per il Corpus Iuris giustinianeo, gettando così le fondamenta della scienza giuridica canonistica. In questo ambiente A. fu certamente tra gli antesignani, essendo egli stesso contemporaneo di Graziano (si ricordi che il Decretum sembra essere stato composto tra il 1140 e il 1142 proprio nel convento bolognese dei santi Felice e Naborre); e per questo si comprende come nulla si sia potuto conservare dei primi tentativi esegetici del testo grazianeo, che dovevan essere estremamente elementari, e quindi restare sommersi nelle successive e più mature elaborazioni della Glossa.
Erra il Nuovo Digesto Italiano (ediz. 1937, vol. IV, p. 551), alla voce De Ansaldi Ansaldo quando afferma che A. è ricordato nei registri dei canonici regolari di S. Vittore di Bologna dell'anno 1274: come si è detto, l'errore deriva verosimilmente da una affrettata consultazione dell'opera del Sarti; e, per conseguenza, è errata anche l'affermazione secondo cui oggetto dell'insegnamento di A. siano state le Decretales Gregorii IX (promulgate nel 1234). Nel Novissimo Digesto Italiano (ediz. 1957) la voce è soppressa.
Fonti e Bibl.: G. B. Mittarelli, Annales Camaldulenses ordinis Sancti Benedicti, III, Appendix, Venetiis 1758, col. 472; P. Alidosi, Li canonici della Chiesa di Bologna col tempo dell'ingresso, morte rinontie e successori loro dall'anno 1014 fino al 1616, Bologna 1616, p. 18; Id., Li dottori bolognesi di legge canonica e civile dal principio di essi per tutto l'anno 1619, Bologna 1620, p. 1; S. Mazzetti, Repertorio di tutti i professori della famosa Università e del celebre istituto delle Scienze di Bologna, Bologna 1847, p. 26 n. 160; A. Sorbelli, Storia dell'Università di Bologna, I, Il Medioevo sec. XI-XV, Bologna 1940, p. 79 e p. 83; M. Sarti, M. Fattorini, De claris Archigymnasii Bononiensis professoribus saeculo XI usque ad saeculum XIV, I, Bononiae 1888, p. 359 s.; Nuovo Digesto Italiano, IV, Torino 1937, p. 551, sub voce De Ansaldi Ansaldo.