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anosognosia

Dizionario di Medicina (2010)
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anosognosia


Disturbo neuropsicologico consistente nel fatto che i pazienti ignorano, o sembrano ignorare, l’esistenza della paralisi da cui sono colpiti: a. significa in effetti letteralmente «mancanza di conoscenza sulla malattia» e fu descritta da Joseph Babinski nelle sue osservazioni dell’emiplegia cerebrale. L’a. deve essere distinta da quei casi in cui vi è deficit spiccato, o un perturbamento notevole e generalizzato, delle funzioni intellettuali e dipende solitamente da lesioni parietoccipitali o talamiche o di ambedue le sedi, nell’emisfero non dominante. Il deficit di consapevolezza può manifestarsi in assenza di disturbi specifici della memoria, del ragionamento o di degenerazione cognitiva: cioè, le altre capacità critiche dei pazienti sono intatte. Il paziente anosognosico è del tutto incapace di riconoscere e riferire il suo stato di malattia, e manifesta invece la ferma convinzione di possedere ancora le capacità (motorie o cognitive) che in realtà ha perso in seguito a lesione cerebrale. Se messo a confronto con i suoi deficit, il paziente attua delle confabulazioni, ovvero offre delle spiegazioni assurde e incoerenti con la realtà dei fatti. Si distingue tra a. verbale (diniego verbale dell’emiplegia) e a. comportamentale (mancato riconoscimento del lato paralizzato a livello comportamentale). In quest’ultimo caso si osservano anche fenomeni particolari, tra i quali la somatofrenia, consistente nella convinzione che il proprio arto paralizzato appartenga a un’altra persona, e la personificazione dell’arto paralizzato, cioè il fatto che il soggetto designa i propri arti con diminutivi e nomi propri. L’a. è un disturbo selettivo: in pazienti che riportano più sintomi, per es. da cecità corticale ed empiplegia, può verificarsi una dissociazione tra consapevolezza per la prima e a. per la seconda, o viceversa; oppure, un paziente emiplegico può essere anosognosico riguardo soltanto uno degli arti paralizzati. Lo studio dell’a. suggerisce che la coscienza (➔ coscienza e autocoscienza) non sia un processo cognitivo monolitico e sovraordinato rispetto alle varie funzioni cerebrali, ma al contrario potrebbe risultare dall’integrazione di diversi moduli con domini distinti.

Vedi anche
neuropsicologia Branca delle neuroscienze che studia le relazioni tra l’esperienza psichica (e comportamento) e i processi neurobiologici su cui tale esperienza si fonda. La neuropsicologia tratta dunque essenzialmente delle funzioni mentali superiori nei loro rapporti con le strutture cerebrali. Il principale metodo ... telencefalo La più craniale delle cinque vescicole cerebrali dell’embrione dei Vertebrati: si sviluppa dal prosencefalo, che si differenzia anteriormente in telencefalo e posteriormente in diencefalo. Compare, precocemente, in forma di due evaginazioni laterali, anteriori, del prosencefalo, che si accrescono in ... memoria Processo legato alla genesi di una modificazione (traccia mnestica) di un substrato, organico o non, attraverso il quale un determinato effetto persiste e diviene suscettibile di rimanifestarsi nel corso di ulteriori occasioni. In particolare, la funzione psichica, che nell’uomo raggiunge il completo ... cervello In anatomia, la parte anteriore dell’encefalo, quella che corrisponde al proencefalo e che, tramite il mesencefalo, si continua con il tronco dell’encefalo. 1. Anatomia umana Il cervello ha forma di ovoide incompleto (fig. 1) con una superficie supero-laterale convessa e una inferiore (base), incavata ...
Tag
  • PROCESSO COGNITIVO
  • JOSEPH BABINSKI
  • EMIPLEGIA
Altri risultati per anosognosia
  • ANOSOGNOSIA
    Enciclopedia Italiana (1929)
    È un disturbo psichico che il Babinski ebbe occasione di osservare la prima volta nell'emiplegia cerebrale: consiste nel fatto che gli ammalati ignorano, o sembrano ignorare, l'esistenza della paralisi da cui sono affetti. Deve farsi astrazione, bene inteso, da quei casi in cui vi è un deficit spiccato, ...
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