anonimizzato
p. pass. e agg. Reso anonimo, non facilmente riconoscibile.
• non posso che ringraziare Gerardo Bianco per averci ricordato il ruolo giocato dai governi tecnico-politici di [Giuliano] Amato, [Carlo Azeglio] Ciampi e [Lamberto] Dini nell’allontanarci dal baratro. Al tempo stesso approfitto della nuova veste istituzionale di Bianco per chiedergli: perché l’Associazione ex-parlamentari continua a rifiutarsi di rendere pubblici i dati anonimizzati sulle condizioni lavorative e sui redditi degli ex-parlamentari? Sarebbero molto utili per valutare in modo obiettivo la selezione e l’operato della nostra classe politica. (T. B., Repubblica, 28 luglio 2011, p. 30, Commenti) • Le intercettazioni telefoniche, i messaggi istantanei e le conversazioni su speciali software «anonimizzati» sono emerse ieri durante l’udienza davanti al gip Carmine Castaldo, che ha ordinato il rinvio a giudizio dei quattro esponenti di Stormfront fatti arrestare a novembre (sono sempre detenuti) dal pm Luca Tescaroli dopo le indagini di Digos e polizia postale. (Flavio Haver, Corriere della sera, 14 febbraio 2013, p. 22, Cronache) • «Da un paio d’anni sappiamo che le più cospicue comunità di pedofili operano in una “Rete oscura” chiamata “deep web”, o come diciamo nel gergo delle polizie mondiali “darknet” ‒ spiega Carlo Solimene, primo dirigente della Divisione investigativa della Polizia postale ‒. Si tratta di reti anonimizzate, il cui “vantaggio” è lo stesso di un’auto che giri per le autostrade senza targa. E il materiale più terrificante viaggia proprio sul darknet». (Lucia Bellaspiga, Avvenire, 7 luglio 2014, p. 15, Dossier pedofilia).
- Derivato dal v. tr. anonimizzare con l’aggiunta del suffisso -ato.
- Già attestato nell’Unità del 16 febbraio 1978, p. 2, Spettacoli (Edoardo Sanguineti).