ANNIBALE Padovano
Fu organista del primo organo a S. Marco di Venezia dal 1552 al 1565 ed immediato predecessore, in tale ufficio, di Claudio Merulo e di Giovanni Gabrieli. Tanto il Riemann quanto altri storici errano nello stabilire particolari date delle sue funzioni nella cappella ducale. Francesco Caffi, più preciso e documentato, ricorda invece che Annibale fu successore nel 1552 di frate Armonio dei Crocicchieri e che i Procuratori di San Marco, riconoscendogli speciali meriti, lo colmarono di grandi premure. Sennonché, nell'adempimento dei proprî doveri, tanto l'Annibale quanto Claudio Merulo - organista al secondo organo - si meritarono poi severe rampogne. Il 2 agosto 1565 l'Annibale ottenne licenza se conferendi in Galliam per tutto il mese di settembre; ma - a detta del Caffi - "come il corvo dell'arca uscì e non tornò!". Dopo essere stato in Francia, ammesso però che vi si sia recato, si portò a servizio dell'arciduca Carlo d'Austria. Questa circostanza - desunta dal frontespizio del libro di Messe a cinque voci stampato a Venezia dal Gardano nel 1573 e dedicato al principe Guglielmo conte del Palatinato e duca di Baviera - è rimasta completamente ignota al Caffi, il quale confessa inoltre di non aver conosciuto alcuna delle opere del Padovano. Eppure il suo nome figura nella raccolta di madrigali a quattro voci - con altri di Cipriano de Rore - stampati in Venezia da Antonio Gardano nel 1561 e 1575; nella raccolta di Cornelio Antonelli: I Dolci Frutti, Venezia, G. Scotto, 1570, ed in altra di Angelo Gardano dedicata al duca di Baviera nel 1576 e 1589. È compreso altresì nella raccolta di Gio. Batta Mosto de Udine: Il Primo Fiore della Ghirlanda Musicale, Venezia, G. Scotto, 1577, ed in quella di Canzonette a tre voci pubblicata da R. Amadino nel 1589. Mottetti dell'Annibale si trovano nel Secondo Libro de Intavolatura di Liuto raccolti da G. A. Terzi nel 1599 presso l'editore G. Vincenti di Venezia. Infine, oltre alle messe dedicate nel 1573 al duca di Baviera, cinque madrigali di Annibale, ridotti in notazione di liuto, sono contenuti nel celebrato Fronimo di Vincenzo Galilei (Venezia, A. Scotto, 1584), mentre per opera di Angelo Gardano appariva nel 1604 una raccolta di Toccate e Recercari per organo, dalla quale Luigi Torchi trasse i due recercari che sono riportati nel vol. III de L'Arte Musicale in Italia (Milano).
La data ed il luogo di morte di Annibale Padovano rimangono tuttora sconosciuti.
Bibl.: C. Antegnati, Arte organica, Brescia 1608, F. Caffi, Storia della musica sacra nella già Cappella ducale di San Marco in Venezia, I, pp. 115-17; II, p. 14.