ORGAS, Annibale
ORGAS, Annibale. – Non si conoscono il luogo e la data di nascita di questo compositore. Sul frontespizio delle sue Sacrae cantiones del 1619 egli si definisce «romanus»; sulla base del suo iter sacerdotale, che allora presupponeva normalmente il compimento dei 25 anni, dovrebbe essere nato tra il 1581 e il 1585 circa.
Fétis, senza citare nulla al riguardo, lo indica nativo di Ancona e gli attribuisce la qualifica di maestro di cappella di S. Ciriaco. Il padre e la madre sono probabilmente identificabili con «Domenico di Orgas sarto romano» e «Flaminia» citati nel Liber baptizatorum di S. Lorenzo in Damaso all’anno 1576 (Casimiri, 1938, p. 5).
Il 7 luglio 1594 il padre Domenico stipulò un contratto con il Collegio germanico affinché Annibale vi entrasse come ‘putto soprano’ (Culley, 1970, p. 306, doc. 116). Non abbiamo notizie sulla sua formazione musicale, ma dovette sicuramente beneficiare degli insegnamenti di Asprilio Pacelli, maestro di cappella in S. Apollinare (la chiesa del Collegio germanico) dal 1595 al 1602; la carica prevedeva infatti l’obbligo di insegnare il canto, il contrappunto e la composizione.
Le competenze di Orgas in materia musicale dovettero maturare piuttosto rapidamente, come mostra la relazione Circa il levare o lasciare la musica come ora è nel Collegio Germanico scritta da Bernardino Castorio, rettore dal 1600 al 1634 (con un’interruzione fra il 1605 e il 1608), il quale, alla partenza di Agostino Agazzari (1603), avrebbe voluto evitare di nominare un altro maestro di cappella contentandosi di ciò «che potesse fare Annibale che aveva già la pratica di alcuni anni» (ibid., p. 348, doc. 190); a tale proponimento si oppose però lo stesso padre generale.
Il 6 agosto 1606, riconosciuto idoneo «praevio examine», Orgas ricevette la tonsura clericale per ordine del cardinale Roberto Bellarmino nella cappella del Collegio germanico (Casimiri, 1938, p. 5); nei due mesi successivi ricevette gli ordini minori, ovvero l’ostiariato (23 settembre), il lettorato (8 ottobre), l’esorcistato (15 ottobre) e l’accolitato (22 ottobre). Nel 1607, grazie all’interessamento di Filippo Rinaldi, rettore del Collegio germanico, entrò nel Seminario romano (ibid., p. 4; Culley, 1970, p. 58). Qui, secondo la testimonianza di Girolamo Nappi, autore degli Annali del Seminario romano, studiò metafisica e divenne maestro di cappella (Casimiri, 1938, p. 4), quasi certamente dopo la partenza di Antonio Cifra (giugno 1608) alla volta del Collegio germanico (Kennedy, 1982, pp. 183 s.). Elencato tra i diaconi del Seminario in un documento del 6 marzo 1610 (Casimiri, 1938, p. 5), venne poco dopo ordinato sacerdote, e celebrò la prima messa il giorno di Pasqua nella chiesa del Gesù; Nappi racconta che questa «fu solennissima per esservi concorsi tutti li primi musici del Papa e di tutta Roma» (ibid., p. 4). Nel novembre 1611 si trovava ad Avellino (lettera a Castorio; Culley, 1970, p. 121 e tav. V), forse già con l’incarico di maestro di cappella ch’è menzionato in una lettera di Castorio (10 aprile 1613) al cardinal Scipione Borghese, nella quale il rettore si lamentava del suo maestro di cappella Ottavio Catalano (ibid., p. 315, doc. 142); quest’ultimo abbandonò l’incarico il 29 aprile 1613 e gli subentrò Orgas, che vi rimase fino al 1619.
Di questo periodo di magistero in S. Apollinare è giunto un numero piuttosto limitato di composizioni: due mottetti a 8 voci (Angelus ad pastores e Hodie Christus natus est), manoscritti nella cosiddetta Collectio minor della Biblioteca Altemps (Roma, Museo nazionale romano di Palazzo Altemps), e l’unica silloge a stampa nota, edita a Roma nel 1619, le Sacrae cantiones da quattro a otto voci con basso continuo «et musica instrumenta». Tale dicitura, che compare anche sul frontespizio delle Sacrae laudes di Agazzari (1603), non indica la presenza di parti strumentali autonome (che in effetti non vi sono), ma allude probabilmente all’impiego degli strumenti con funzione di raddoppio o di sostituzione delle voci, secondo la prassi del Collegio; non va comunque esclusa la possibilità che venissero aggiunte sezioni strumentali scritte ex novo o addirittura improvvisate. Orgas potrebbe aver composto anche le musiche per alcune delle cerimonie di laurea tenute nel Collegio germanico tra il 1613 e il 1619, in occasione delle quali venivano regolarmente impiegati concerti vocali-strumentali (prassi introdotta nel Collegio all’inizio del secolo XVII e poi diffusasi anche altrove); ma tali musiche sono andate perdute e le edizioni a stampa delle odi non recano quasi mai i nomi dei poeti e dei compositori.
L’ultima nota archivistica che attesta la presenza di Orgas al Collegio germanico è del 16 maggio 1619 (il 17 giugno fu sostituito da Lorenzo Ratti); nel frattempo il compositore era stato chiamato a dirigere la nuova cappella vocale-strumentale della cattedrale di Cracovia (prestigiosa e impegnativa istituzione che contava più di 30 musici), forse su indicazione di Pacelli, allora direttore della cappella reale di Sigismondo III a Varsavia. L’incarico gli fu rinnovato fino alla morte; ulteriore segno della stima di cui godeva fu la nomina, nel 1628, a direttore della Cappella Rorantistarum, antica istituzione della cattedrale di Cracovia deputata al canto liturgico, che per statuto avrebbe dovuto essere composta da nove sacerdoti polacchi. Fu anche parroco a Raciborowice (nei pressi di Cracovia); a quanto pare, abbellì la chiesa cittadina con opere d’arte italiane.
Del periodo polacco è sopravvissuta una sola composizione completa, il mottetto a 4 voci Vir inclite Stanislae (datato 1626), in stile imitativo e su cantus firmus secondo la tradizione della Cappella Rorantistarum; incompleto il mottetto per s. Martino Deus noster (1628): entrambi i manoscritti sono nell’Archivio capitolare della cattedrale di Cracovia. Perduta è l’ode Inter declamationem Epitaphium qua laudabantur ii qui cecidere in bello contra Turcam decantata, scritta per commemorare i caduti durante la battaglia di Chocim (1621).
Morì a Raciborowice il 5 luglio 1629.
Fonti e bibl.: A. Chybiński, Muzycy włoscy w kapelach katedralnych krakowskich 1619-1657 [Musicisti italiani nelle cappelle della cattedrale di Cracovia 1619-1657], Poznań 1927, pp. 7 s.; R. Casimiri, «Disciplina musicae» e «mastri di cappella» dopo il Concilio di Trento nei maggiori istituti ecclesiastici di Roma: Seminario Romano - Collegio Germanico - Collegio Inglese (sec. XVI-XVII), in Note d’archivio per la storia musicale, XV (1938), pp. 3-6; XIX (1942), pp. 115 s.; A. Szweykowska, Początki krakowskiej kapeli katedralnej [Gli inizi della cappella della cattedrale di Cracovia], in Muzyka, IV (1959), 2, pp. 14 s.; Th.D. Culley, Jesuits and Music, I, Roma 1970, ad ind.; G. Dixon, Roman church music: the place of instruments after 1600, inGalpin Society Journal, XXXIV (1981), p. 53; E. Głuszcz Zwolińska, Composizioni di musicisti italiani per la «Capella regia Rorantistarum» nella prima metà del XVII secolo, in Quadrivium, XXIII (1982), 1, pp. 95-97; Th.F. Kennedy, Jesuits and music: the European tradition 1547-1622, diss., University of California, Santa Barbara, 1982, pp. 183-185, 189; A. Szweykowska, Dwie kompozycje okolicznościowe: A. O., Virgilio Mazzocchi [due composizioni d’occasione di A. O. e Virgilio Mazzocchi], in Muzyka, XXXVII (1992), 1, pp. 53-56; L. Luciani, Le composizioni di Ruggero Giovannelli contenute nei due codici manoscritti ex Biblioteca Altempsiana detti «Collectio maior» e «Collectio minor», in Ruggero Giovannelli «musico eccellentissimo e forse il primo del suo tempo», Palestrina 1998, p. 311; S. Franchi, Annali della stampa musicale a Roma dei secoli XVI-XVIII, I, 1: Edizioni di musica pratica dal 1601 al 1650, in collaborazione con O. Sartori, Roma 2006, pp. 310 s.; S. Franchi, Allegorie musicali gesuitiche. Le odi latine per laurea al Collegio Romano, in Ars magna musices: Athanasius Kircher und die Universalität der Musik, Laaber 2007 (Analecta Musicologica, 38), p. 304; F.-J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, VI, p. 374; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, VII, pp. 240 s.; Die Musik in Geschichte und Gegenwart, X, 1962, col. 228; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, V, p. 459; The new Grove dictionary of music and musicians (ed. 2001), XVIII, pp. 695 s.