FROSSI, Annibale
Italia. Mezzana del Turgnano (Udine), 6 agosto 1911-Milano, 26 febbraio 1999 • Ruolo: ala destra • Esordio in serie A: 9 ottobre 1932 (Padova-Genoa, 3-0) • Squadre di appartenenza: 1929-31: Udinese; 1931-33: Padova; 1933-34: Bari; 1934-36: Aquila; 1936-42: Ambrosiana-Inter; 1942-43: Pro Patria • In nazionale: 5 presenze e 8 reti (esordio: 3 agosto 1936, Italia-Stati Uniti, 1-0) • Vittorie: 2 Campionati italiani (1937-38, 1939-40), 1 Coppa Italia (1938-39), 1 Olimpiade (1936) • Carriera di allenatore: Mortara (1948-49), Monza (1949-53), Torino (1954-56), Inter (direttore tecnico, 1956-57), Genoa (1957-59), Napoli (1959-60), Genoa (1960-61), Modena (direttore tecnico, 1962-64), Triestina (direttore tecnico, 1964-novembre 1965)
Ala destra dotata di grande scatto e di notevole opportunismo, riesce a imporsi nonostante una forte miopia che lo costringe a giocare con gli occhiali, fissati da un elastico alla nuca. Laureato in giurisprudenza, si afferma nell'Ambrosiana-Inter, dove approda nel 1936, vincendo due scudetti e una Coppa d'Italia. Pozzo, il commissario tecnico azzurro, lo seleziona per i Giochi di Berlino 1936 dove, per aggirare i regolamenti sullo status dilettantistico, era stato deciso di inviare una nazionale universitaria. Per Frossi i Giochi sono un trionfo personale: è lui a trascinare la squadra al titolo con sette gol in quattro partite (capo cannoniere olimpico). Nel dopoguerra, diventato allenatore, viene soprannominato il 'dottor Sottile', per le sue discusse teorie che privilegiavano il difensivismo ("la partita perfetta deve finire 0-0"). La sua ultima attività è quella di commentatore prima al Giornale e poi al Corriere della Sera fino a maggio 1987.