BRUGNOLI, Annibale
Nacque a Perugia il 22 febbr. 1843 da Domenico e da Marianna Boldoni. Studiò presso quella Accademia di belle arti con S. Valeri (nella accademia è conservato un saggio triennale del B.: Savonarola in carcere). Prestissimo diede le prime prove della sua tecnica decorativa: nel soffitto dell'antico Teatro del Carmine (distrutto) e nella volta della cappella Ranieri nella chiesa di S. Pietro (1863; tuttora in loco).
Dopo brevi soggiorni a Roma e a Firenze il B. si recò a Napoli dove fu allievo di D. Morelli. Al ritorno a Perugia, la vena pittorico-romantica, già stimolata dal Morelli, subì ancor più intenso incremento in chiave neorinascimentale dall'amicizia del B. per F. Faruffini sino alla morte di questo (1869).
Avendo già raggiunto una certa fama nel campo della decorazione, nel 1878 gli fu affidata quella del padiglione italiano all'Esposizione di Parigi; l'anno dopo, all'Esposizione della Promotrice Perugina, espose un Martirio di s. Lucenzio. Nel 1880, in due mesi, decorava con figure allegoriche la cupola del Teatro Costanzi di Roma (al Teatro dell'Opera sono conservati disegni del Brugnoli). È opera sua anche il sipario del Teatro Comunale di Todi.
Seguirono numerose decorazioni per privati ma anche per enti pubblici: la sala d'aspetto reale della stazione Termini (distrutta) di Roma (cfr. R. Strinati, Salviamo le pitture della Saletta reale a Termini, in IlMessaggero, 2 giugno 1943); in palazzo Salviati alla Lungara rappresentò nel 1883, all'epoca in cui vi si installò il Collegio militare, battaglie celebri del Risorgimento (R. Strinati, Pal. Salviati..., in Boll.d'arte, XXVIII [1934], p. 40); nel palazzo del Quirinale, nella volta della prima stanza napoleonica dell'appartamento detto dei principi, rappresentò l'Aurora. Decorò inoltre l'interno della sinagoga (su disegni di D. Bruschi), la volta della navata del duomo di Aquila (insieme con G. Della Monica), la volta del Teatro Lirico di Milano (distrutta da incendio nel 1939).
Le decorazioni ad affresco e su tela nella sala della Banca Commerciale di Perugia (1895) non piacquero ai contemporanei, nonostante i soggetti storici rientrassero pienamente nel gusto del tempo: la Battaglia del Trasimeno, con i "numidi cavalli davanti al sereno specchio del lago alla cui riva presso la rovesciata biga consolare è il cadavere di Flaminio" (Iraci), l'Ingresso degli Svizzeri in borgo S. Pietro (il bozzetto di una figura di Svizzero èconservato all'Accademia di belle arti di Perugia), le Stragi del XX giugno, la Capitolazione del legato, un Ricevimento per Umberto I, ecc. Nell'Accademia di belle arti di Perugia, oltre a quelle citate, sono conservate altre opere del B.: Ritratto della moglie (Teresa Serafini), Scena romantica,La vedova del Fornaretto di Venezia,Figura maschile. IlB. pubblicò anche due piccoli scritti: La tomba di Vittorio Emanuele al Pantheon, Roma s.d., e Dei monumenti a P. Vannucci e Garibaldi e della nuova strada, Perugia 1915.
Il 30 apr. 1881 fu nominato accademico di merito nell'Accademia di belle arti di Perugia.
Morì a Perugia l'11 dic. 1915.
Bibl.: A. Iraci, D. Bruschi,A.B. .... Perugia 1917; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, V, p. 115; A. M. Comanducci, Dizionario ill. dei pittori... ital. moderni e contemporanei, Milano 1962, I, ad vocem.