anni zero
(anni Zero, Anni Zero), loc. s.le m. pl. Il primo decennio degli anni Duemila.
• La novità è il sospetto con cui viene guardato adesso il presidente della Camera. Sono lontani i tempi in cui pure Gianfranco faceva la fila in Vaticano per baciare l’anello pontificio: erano gli anni Zero. Negli ultimi tempi Fini si è riscoperto radicale e mangiapreti. (Salvatore Dama, Libero, 27 dicembre 2010, p. 7, Primo Piano) • L’Italia degli anni zero e dei primi anni dieci sta vivendo in modo schizofrenico il tema della giovinezza: il Paese è fra i più vecchi al mondo per età media (forse per questo sui giornali alcuni scrittori indicati come «giovani scrittori» hanno quarantacinque anni). Rischia di avvitarsi su un dibattito che non porta da nessuna parte. Un Paese meno vecchio non è un Paese governato da giovani. Un Paese meno vecchio è un Paese con un alto tasso di natalità, con politiche a favore dei neo-genitori. (Paolo Di Paolo, Unità, 27 dicembre 2013, p. 5, Politica) • la vera eccezione, in negativo, riguarda i giovanissimi nati in epoca digitale ma, di fatto, non connessi: non usa Internet, infatti, il 50 per cento dei bambini tra i 6 e i 10 anni (sono un milione e mezzo). Le motivazioni? Il contesto, che è determinante. Lo rivela il caso dei nati nei primi Anni Zero: nei nuclei in cui entrambi i genitori usano la Rete, il tasso di disconnessione scende al 6,7%, mentre in case dove mamma e papà sono offline sale al 40,1%. Si tratta di ragazzi nati nell’era digitale ma tagliati fuori dalle infrastrutture online, che rischiano di essere analogici fuori tempo massimo, «alieni» rispetto ai coetanei digitali. (Luca Mastrantonio, Corriere della sera, 19 dicembre 2014, p. 29).
- Composto dal s. m. anno e dall’agg. zero.
- Già attestato nel Corriere della sera del 20 agosto 1996, p. 25 (Giovanni Mariotti).