CAMPI-PIATTI, Annetta
Fu, come dice il Rasi, nella seconda metà del sec. XIX la più soave delle attrici giovani italiane. Nata a Milano verso il 1848, seguì il padre - impiegato di prefettura - a Torino, dove frequentò la scuola diretta da Carolina Malfatti. Nel 1867, assistita dalla maestra, esordì a Milano nella compagnia Bellotti-Bon. A una buona istruzione e a una figura seducente, univa un'intelligenza viva e pronta e una ferma volontà di studiare; e si affermò presto nel teatro del Ferrari e di Leopoldo Marenco, del Torelli e di Gherardi del Testa, del Sardou e del Pailleron. padrona dei suoi mezzi, con una giusta e serena valutazione di essi, si attenne alla commedia anche quando assunse il ruolo di prima attrice assoluta. Fu con l'Emanuel, con Cesare Rossi, con Francesco Pasta, nelle migliori compagnie del tempo. Rimasta vedova (aveva sposato un marchese Piatti di Piacenza) si ritirò - in pieno successo - dalla scena. Morì a Firenze nel 1883.