ANNECY (A. T., 20-21)
Città della Francia sud-orientale, situata sul lago omonimo, capoluogo del dipartimento della Haute-Savoie con 17.223 ab. (1926). È in magnifica posizione, a 448 m. s. m., dominata dall'antico castello; le sue vecchie strade a portici le conferiscono un grazioso aspetto. Dal lago derivano due canali, che traversano la città: il Thiou e il Vassé.
Annecy, per la sua bella posizione e per i suoi dintorni molto pittoreschi e interessanti, è importante centro di turismo. È la città più industriale di tutta la Savoia, famosa soprattutto per le fabbriche di maioliche e vasellami. Ha filande di seta, stabilimenti di tessitura, cartiere ecc. Linee ferroviarie la uniscono a Ginevra, Aix-les-bains, Thônes e Albertville. È sede di prefettura, di corte d'assise e di tribunale di prima istanza. Tra gl'istituti d'istruzione novera un liceo; possiede anche una discreta biblioteca.
Già nell'epoca romana doveva esistere, o nella stessa posizione o nei dintorni dell'odierna Annecy, un luogo abitato; ma la prima menzione ufficiale dell'attuale città risale solo al sec. IX d. C. (carta di Lotario dell'867). Dal sec. X, passò in possesso dei conti di Ginevra; nel 1401 fu venduta ai conti di Savoia, e ai Savoia rimase fino al 1860, salvo un'interruzione dal 1514 al 1659, quando apparpartenne al ramo savoiardo Genevois-Nemours, e salvo il periodo della dominazione francese (1792-1815). In quest'ultima epoca, Annecy venne creata sottoprefettura del dipartimento Mont-Blanc (decreto della Convenzione nazionale del 27 novembre 1792). Divenuta, dal 1535, rifugio dei vescovi di Ginevra che, cacciati dalla riforma, conservarono tuttavia il loro titolo primitivo, Annecy ebbe un vescovato autonomo nel 1822.
Costruita all'estremità NO. del suo lago, e bagnata dal Thiou, la città comprende una parte antica, con case vecchie e pittoresche, con strade fiancheggiate da portici, quale la strada di S. Chiara, sulle rive del fiume e sul colle del castello; e una parte nuova, al nord della prima e lungo il lago (Avenue d'Albigny), che è il quartiere delle ville e degli alberghi. Il castello, ora caserma, è un complesso di costruzioni del Medioevo e del Rinascimento (Torre della regina del sec. XIII, Torre di S. Paolo del 1393, Torre di S. Pietro del 1430, Torre Perrière con la facciata del 1400 restaurata nel 1868, la Casa Nemours del sec. XVI). Nei pressi del castello rimangono tre porte medievali della città (porta Perrière, porta del Sepolcro, porta di S. Chiara, del Quattrocento con un orologio del 1566). La chiesa di S. Maurizio, fondata nel 1422 dal cardinale de Brogny, è un edifizio di tardo stile gotico, e nell'interno ha una Deposizione dalla croce attribuita al Pourbus Vecchio (1548), e un pulpito secentesco di legno scolpito. La cattedrale, fondata nel 1523, è di stile italiano, e J.J. Rousseau vi servì messa. La chiesa di S. Francesco, ora non più officiata, è del 1643. Il dugentesco palazzo dell'Isola è l'antica residenza dei conti del Genevois. L'antico palazzo vescovile è del 1784. Nel palazzo dell'Isola, è il museo lapidario medievale (capitelli dell'abbazia di Talloires del sec. XII); nel palazzo municipale, il Museo lapidario gallo-romano, e il Museo municipale (collezioni preistoriche, archeologiche, storiche, e di storia naturale, specialmente della Savoia, e opere di pittori savoiardi). Nel Jardin des Plantes, il monumento al chimico Berthollet (1843) è del Marrocchetti.
Bibl.: Folliet, Duval e Bruchet, Précis de l'histoire du départment de la Haute-Savoie, Parigi 1907.
Lago di Annecy (A. T., 20-21). - Lago della Savoia (Francia) che si allunga in pittoresca posizione, a 444 m. s. m., tra le ripide montagne della Tournette (2357 m.) a E. e quelle di Semnoz (1704 m.) a O. Ha una superficie di 27 kmq., è lungo circa 14 km. e largo dai 2 ai 4 km. La sua profondità massima è di 81 m. nel cosiddetto abisso del Boubioz, dove sgorga una sorgente calda subacquea; la media profondità è di 64 m. Secondo W. Kilian, il Lago di Annecy occupa il bacino terminale di un ghiacciaio neowürmiano; durante la fase interstadiale würmiano-neowürmiana, esso giunse fino alla catena giurassica di Mandallaz. Alla fine dell'epoca neowürmiana, una parte della conca lacustre fu colmata dal delta del Fier; in questo affluente del Rodano si versa ora il breve emissario del Lago di Annecy, che ha per immissario principale l'Eau Morte. Il suo fondo è coperto da un limo calcare biancastro e presenta bassifondi determinati da residui di antiche morene. Vi si distinguono due bacini, separati da una soglia trasversale rocciosa, che si trova là dove la rupe di Chère scende a picco fino a 40 m. di profondità. Le acque presentano nell'inverno inversione di temperatura: sono gelate in superficie e hanno 3°,6 nel fondo. Nell'estate la stratificazione termica è diretta: sono stati osservati in superficie dei massimi di 23°, mentre il fondo aveva 4°,5. La trasparenza varia da un minimo, in primavera, di m. 3,50 (grande sviluppo di plancton) a un massimo, in inverno, di m. 11, 10. La colorazione, secondo il Duparc, varierebbe dal III al IV della gamma Forel-Ule. cioè dall'azzurro scuro al verde-azzurro. Intorno al lago vi sono alcuni centri abitati notevoli, quali Annecy, Sévrier, Saint-Jorioz, Duingt, Menthon, assai frequentati durante l'estate per la villeggiatura.
Il profilo del bacino rivela una larga terrazza o banchina costiera, dolcemente inclinata e in parte sommersa, dalla quale scende più o meno ripida una scarpata verso la piana di fondo. Tale conformazione permette lo sviluppo di zone florali concentriche: la più esterna, diffusa sulle spiagge emerse e sulle rive palustri, è formata essenzialmente dai Carex, cui segue, variamente estesa nei varî tratti, una doppia cintura litorale di giunchi e di canne. Dopo i giuncheti e i canneti, emergenti dalle basse acque. dove le alghe depongono concrezioni tufoidi sui ciottoli e sui corpi sommersi, s'incontra la zona di piante idrofile, potamogetoni, poligoni, miriofilli, ranuncoli acquatici; più oltre, un tappeto verde di caracee discende sulla scarpata fino alla profondità di m. 8, e infine, verso la piana di fondo, si stende il feltro bruno delle diatomee. Solo sotto la balza dirupata della rupe di Chère le associazioni litorali mancano quasi affatto. Anche i microfiti neritici appaiono distribuiti in stazioni distinte; prevalgono diatomee ed oscillarie sui bassifondi fangosi, mentre sui sassi semisommersi si formano frange di Tolypothrix e tappeti di ulotrichee; i tufi sono coperti da cuscinetti di chetofore, mentre le desmidiee si trovano quasi esclusivamente nei canneti. Presso le rive, in mezzo alla vegetazione costiera, si agitano innumeri organismi animali: amebe, difflugie, idre, nematodi, tardigradi, rotiferi, crostacei, friganee, e larve di coleotteri acquatici. Le spongille sono rare, più frequenti i briozoi sulle pareti rocciose; idracnidi e molluschi polmonati si nascondono tra le piante sommerse; planarie, ostracodi e larve di coretre strisciano sul limo o sotto i sassi; le anodonte abbondano sulle spiagge sabbiose. Invece il Gammarus Delebequei discende dalle rive fino agli abissi del lago. La piana di fondo lago è popolata da un limnobio bentonico, che annovera finora 31 specie vegetali e 41 animali. I vegetali constano di due specie di oscillarie e di numerose diatomee: notevole ed esclusiva la Meiosira arenaria. Tra gli animali di fondo apparvero frequenti: difflugie, cifoderie, Stentor, e poi rabdoceli, nematodi, Tubifex, limnee abissicole, pisidî, simocefali, Canthocampus staphylinus, Asellus Foreli, alcuni idracnidi, chironomidi e coretre. La regione pelagica è popolata in tutte le stagioni dell'anno, ma in assai diversa misura, dato il tipo temperato del lago: talune specie sono permanenti e diventano dominanti in certe stagioni, altre sono temporanee, cosicché ogni periodo dell'anno ha una sua fisonomia, determinata da speciali associazioni animali e vegetali. Da dicembre a marzo dominano, tra le alghe: Fragilana, Cyclotella, Tabellaria, Asterionella, Ceratium, Anaboena, Oscillatoria, e tra gli animali: taluni rotiferi (Triarithra, Asplanchna, Polyarthra), e crostacei (Cyclops, Diaphanosoma, Daphnia, Bosmina, Diaptomus). Da aprile a giugno diminuiscono le diatomee, prevalgono i Ceratium e le asterionelle, compaiono i botriococchi, diventano abbondanti i rotiferi Notholca e Anuraea, i crostacei Pleuroxus, Bosmina e Diaptomus. Da giugno a fine agosto dominano nel plancton: Peridinium, Glenodinium, Dinobryon, abbondanti rotiferi e crostacei dei generi Cyclops e Diaptomus. Da settembre a fine novembre diminuiscono i peridinî, ritornano le diatomee, prevalgono i pediastri e gli infusorî; appaiono disseminate tutte o quasi tutte le specie precedenti. In complesso il plancton è meno abbondante che in altri laghi, e tale fatto esercita un'influenza sullo sviluppo dei pesci. Tra questi si annoverano il pesce persico, la carpa, la tinca, il cavedano, lo scazzone, il triotto, la bottatrice. Manca il luccio. Furono introdotti di recente il coregono, la trota lacustre, la trota arcobaleno, il salmerino, che hanno prosperato.
Bibl.: L. Duparc, Le lac d'Annecy, in Archives des sciences phys. et natur., XXXI, Ginevra 1894; M. Le Roux, Le lac d'Annecy. Étude de géographie biologique, Annecy 1908; W. Kilian e J. Révil, Études sur la période Pléistocène dans la partie moyenne du bassin du Rhône, III, Grenoble 1918.