SEXTON, Anne
Poetessa americana, nata a Newton, Mass., il 9 novembre 1928. La S. viene generalmente ascritta alla scuola di poesia cosiddetta "confessionale", o di diretta effusione autobiografica, che fa capo a R. Lowell (con cui del resto la S. ha studiato); di essa sono parte cospicua W. D. Snodgrass, il cui influsso è direttamente riconosciuto dalla S., e S. Plath. Anche la poesia della S., come molta di quella che fa capo a questa scuola, nasce da traumatiche esperienze di disturbi nervosi e psichici. Il suo primo volume anzi fa di una tale esperienza e dello stesso recupero della salute psichica il centro tematico, come appare anche dal titolo (Bedlam and part way back, Boston 1960). Il libro, che segna un relativamente tardivo esordio poetico, ha tutte le qualità per cui la S. è apprezzata: precisione documentaria, ironia discreta e suggestiva, secca musicalità di versificazione. I volumi successivi, pur denotando - a parere dei critici - una tessitura interna più "dura" (All my pretty ones, Boston 1962; Live or die del 1967, Love poems del 1969, Transformations del 1971), le confermeranno, insieme con la lucida capacità di mettere a nudo e illuminare sentimenti e terrori privati trasformandoli in attimi d'improvviso incanto poetico.
Bibl.: M. L. Rosenthal, The new poets, New York 1967; I. Hassan, Contemporary American literature: 1945-72, ivi 1973.