SIDOTI, Anna Rita.
– Nacque a Gioiosa Marea, in provincia di Messina, il 25 luglio 1969, da Rosario e da Rosaria Cafarelli, ultima di cinque figlie.
Sposata con Pietro Strino, medico ortopedico, ebbe tre figli: Federico, Edoardo e Alberto. Avviata inizialmente alle gare di velocità e successivamente al mezzofondo, approdò infine alla marcia sotto la guida di Salvatore Coletta, che rimase il suo allenatore durante tutta la sua carriera agonistica.
Dotata di una corporatura minuta (150 cm per 42 kg), il suo primo piazzamento in una competizione internazionale risale ai campionati europei juniores di Birmingham nell’agosto del 1987 (settimo posto nella 5 km). L’anno successivo fu quarta ai campionati mondiali juniores di Sudbury nella 5 km (22' 36" 47).
All’attività sportiva affiancò quella universitaria, che le consentì tra l’altro di partecipare a quattro edizioni delle Universiadi: la prima nel 1989 a Duisburg, dove fu quinta nella 5 km. In quello stesso anno fece il suo esordio nella Coppa del mondo di marcia (ottava nella 10 km a L’Hospitalet, in Spagna). La svolta e l’esplosione sportiva arrivarono nel 1990, quando si classificò al terzo posto ai campionati europei indoor di Glasgow nella 3 km (12' 27" 94) e ottenne l’oro ai campionati europei di Spalato nella 10 km (44' 00"). Nel 1991 vinse il titolo italiano indoor nella 3 km (12 '25" 54) e il titolo italiano nella 10 km (43' 37"). Fu invece squalificata nella 3 km ai campionati mondiali indoor di Siviglia e si piazzò nona nella 10 km sia ai campionati mondiali di Tokyo (44' 18") sia in Coppa del mondo a San Jose, in California. Riuscì infine a conquistare il terzo gradino del podio nella 10 km alle Universiadi di Sheffield.
Nel febbraio del 1992 si classificò quarta nella 3 km ai campionati europei indoor di Genova (12' 04" 51), mentre a Bologna vinse il primo titolo nazionale assoluto assegnato nella distanza dei 20 km di marcia femminile (1h 36' 54"). Il 1992 fu anche l’anno della prima partecipazione olimpica per Anna Rita Sidoti, che a Barcellona arrivò settima nella 10 km (45' 23"). Nel 1993 ai campionati mondiali indoor di Toronto fu sesta nella 3 km (12' 04"); nona invece nella 10 km ai campionati mondiali di Stoccarda (44' 13") e infine settima nella 10 km in Coppa del mondo a Monterrey, in Messico. Nel 1994, oltre al titolo nazionale assoluto indoor nella 3 km (12' 01" 41), conquistò, nella stessa specialità, il gradino più alto del podio in occasione dei campionati europei indoor di Parigi (11' 54" 32). Ai campionati europei di Helsinki ottenne la medaglia d’argento nella 10 km (42' 43"). Altri due titoli nazionali assoluti furono conseguiti dalla marciatrice siciliana nel 1995 a Cesenatico: nella 20 km (1h 37' 43") e nella 5 km (20' 21" 69), distanza quest’ultima in cui Sidoti stabilì il record italiano su pista. Non riuscì invece a brillare ai campionati mondiali di Göteborg, in Svezia (tredicesima nella 10 km, con il tempo di 44' 06") e in Coppa del mondo (nona a Pechino). In quell’anno vinse però la 10 km alle Universiadi di Fukuoka, in Giappone (43' 22"). Il successo in Coppa Europa nell’aprile del 1996 (prima a La Coruña nella 10 km) non fu replicato in occasione della seconda partecipazione olimpica. Ad Atlanta infatti fu soltanto undicesima nella 10 km (43' 57").
Le doti sportive della marciatrice siciliana furono pari a quelle umane e civiche. Nonostante gli allenamenti e le numerose competizioni cui prese parte, Anna Rita Sidoti fu attiva anche nel campo della politica ricoprendo, tra il 1996 e il 1997, il ruolo di assessore allo sport e al turismo presso il Comune di Gioiosa Marea, dove fu eletta nell'ambito di una lista civica.
L’anno della definitiva consacrazione sportiva fu il 1997. Il secondo posto nella 10 km ai giochi del Mediterraneo disputati a Bari fu il preludio al trionfo ottenuto ai campionati del mondo di Atene con la medaglia d’oro vinta nella stessa specialità (42' 55" 49). Fu inoltre terza alle Universiadi disputate in Sicilia e sesta in Coppa del mondo a Podĕbrady, nella Repubblica ceca.
La vittoria iridata fu eguagliata l’anno successivo dall’affermazione ai campionati europei di Budapest con il primo posto ottenuto nella 10 km (42' 49"). L’edizione di Coppa Europa del 1998 invece non fu altrettanto fortunata: a Dudince, in Slovacchia, si ritirò.
I successi conquistati in quel biennio – attestati anche dall’importante premio Sportivo più di cui fu insignita nel 1998 – portarono alla piccola marciatrice anche la notorietà extrasportiva. In quell'anno si segnala partecipò al cast del film Le complici, un thriller diretto da Emanuela Piovano.
Nell’agosto del 1999, ai campionati mondiali di Siviglia gareggiò nella 20 km – distanza divenuta intanto standard nella marcia femminile – ma non portò a termine la gara.
Nel 2000 ottenne il titolo italiano assoluto nella 20 km (1h 34' 52"). In Coppa Europa, a Eisenhüttenstadt, in Germania, ottenne il quinto posto (1h 28' 38"), mentre ai giochi olimpici di Sydney fu costretta a un nuovo ritiro.
Nel 2001 conquistò per la terza volta il titolo nazionale assoluto indoor nella 3 km (12' 25" 97). Fu ottava ai campionati mondiali di Edmonton, in Canada, nella 20 km (1h 31" 40'), e undicesima in Coppa Europa, a Dudince.
Nel 2002 si laureò per la quarta volta campionessa nazionale assoluta indoor nella 3 km (12' 28" 13) e conquistò nuovamente il titolo nazionale nella 20 km (1h 31' 11"). Fu nell’agosto di quell’anno l’ultima partecipazione ai campionati europei: a Monaco di Baviera si piazzò all’ottavo posto sempre nella 20 km (1h 31' 19").
Il ritiro definitivo dall’attività agonistica avvenne nel 2003. Il palmarès della marciatrice siciliana è quello della terza sportiva più vincente nella storia dell’atletica leggera italiana, dopo Sara Simeoni e Fiona May. Fece parte insieme a Ileana Salvador, Erica Alfridi, Elisabetta Perrone e Rossella Giordano della più forte squadra di marcia che l’atletica italiana abbia mai potuto schierare.
Con la fine dell’attività agonistica poté completare anche il suo percorso di studi presso l’Università di Messina. Dopo aver conseguito la laurea triennale in scienze motorie e sportive, ottenne la laurea magistrale in scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate. All’interno dell’Ateneo peloritano ricoprì inoltre il ruolo di docente esercitatore di atletica leggera.
Morì il 21 maggio 2015 a Gioiosa Marea, dopo una lunga lotta contro un cancro.
Fonti e Bibl.: Documenti su Anna Rita Sidoti sono a Brescia, Archivio storico dell'atletica italiana “Bruno Bonomelli”, Liste italiane di ogni tempo, ad nomen; Roma, Federazione italiana atletica leggera, Archivio storico, Statistiche, ad nomen; Monte Carlo, International association of athletics federations, Archive of past events.
Annuario dell’atletica, Roma 1987-2002, ad nomen; R. Leoni - E. Sabbadin, L'atletica leggera in Italia. I migliori atleti e atlete di ogni tempo, Firenze 2009, ad ind.; Una storia semplice, film documentario di G. d'Onofrio e G. Garau (2017).